Per quanto inspiegabili e incredibili, i miracoli sono autentici e possono verificarsi a dispetto dell’ordine naturale delle cose.
Nicholas Sparks
C’era una volta…
le favole iniziano sempre così, ed è appunto una favola quella che sto per raccontarvi. Si tratta della storia d’amore di due giovani, Edward Leedskalnin e Agnes Skuvst, due innamorati uniti da un amore impossibile e dalla magia di un “castello incantato”.
Edward aveva 26 anni, ed era originario della Lettonia, Agnes invece, aveva solo 16 anni. Come tutti i principi azzurri, Eward era convinto che un giorno avrebbe sposato Agnes, ma la donna poco prima delle nozze decise di lasciarlo. Il giovane, in preda al dolore e alla profonda delusione, decise allora di costruire qualcosa di unico che il mondo intero avrebbe ammirato: un intero castello.
Edward girò il mondo per trovare il luogo adatto della grandiosa costruzione che egli aveva in mente, finché non la trovò in Florida. In questa particolare zona geografica abbonda un particolare tipo di roccia, bellissima ed estremamente pesante, chiamata Coral Stone ovvero la pietra di corallo. Ne nascerà un castello di pietra imponente nominato “Coral Castle”. Inizialmente l’opera venne realizzata a Florida City, in seguito, per ragioni del tutto sconosciute, Edward smontò e spostò il “castello” a ben 16 chilometri di distanza, precisamente ad Homestead. Ma la particolarità dell’opera realizzata da quest’uomo così geniale, sta nella costruzione che, a quanto pare, sembra sia stata edificata senza particolari attrezzature e alcun aiuto.

Come Edward abbia potuto costruire tale opera è tutt’ora un mistero. Poco o nulla si conosce delle fasi di costruzione, sappiamo solamente che per scolpire le rocce ha utilizzato mezzi decisamente rudimentali, ottenendo precisioni incredibili e risultati stupefacenti. Ma ciò che più lascia sbalorditi è il fatto che senza nessun aiuto, l’uomo avrebbe spostato enormi monoliti, come la porta d’entrata al castello nominata “Nine Tons Gate” proprio perché pesa ben nove tonnellate!

Senza alcun aiuto, e con pochi mezzi rudimentali, avrebbe estratto e scolpito tonnellate di roccia corallina, e, ad oggi nessuno tra gli scienziati ed ingegneri che hanno studiato e studiano il Coral Castle è riuscito a dare una spiegazione fisica sul metodo di costruzione usato da Leedskalnin; l’unica affermazione sul metodo di costruzione proviene dal costruttore stesso il quale affermò misteriosamente: “Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate.”

Il Nine Tons Gate ad esempio è costituito da un unico blocco di pietra corallina largo 2 metri, alto 2 metri e 30 cm, profondo circa mezzo metro e dal peso approssimativo di appunto 9 tonnellate. Questo incredibile monolito dista dalle pareti del castello esattamente 6 mm da ambo i lati. Molti ingegneri e scienziati si sono recati sul luogo studiare come Ed abbia potuto trovare il baricentro esatto dell’enorme blocco di pietra il quale è talmente ben equilibrato nel suo asse che anche un bimbo lo avrebbe potuto aprire con la semplice pressione del suo dito. Nel 1986 un gruppo di ingegneri e di scienziati rimossero il portale per compiere degli studi su di esso: per rimuoverlo furono utilizzati 6 uomini ed una gru da 50 tonnellate. Rimosso il portale fu scoperto che Ed centrò e bilanciò il pezzo di roccia da 9 tonnellate perforando perfettamente dall’alto al basso i 2,30 metri di roccia facendo passare attraverso di esso un’asta di ferro che poggiava su di un vecchio cuscinetto da camion. In questo modo il portale poteva aprirsi ruotando sul proprio asse, ma oggi solo un perforatore ad alta velocità laser-controllato potrebbe fare lo stesso lavoro! Eppure il portale montato da Ed ruotava per ore anche con la semplice spinta della mano di un bambino. Ma una volta restaurato con nuovi cuscinetti e meccanica, gli ingegneri si accorsero con sconcerto che restava bloccato e non furono più in grado di bilanciarlo come fece Ed! Come si sposta una pietra da sei tonnellate? E una da 9? E una da 28, alta 8 metri? Poteva bastare l’argano costruito da Ed con tre pali del telefono? Nessuno però ha mai visto lavorare Ed: ha costruito tutto questo castello pesantissimo senza nessun aiutante, lavorando, da solo, da mezzanotte all’alba?

Tra gli attrezzi utilizzati per costruire l’opera alcuni saltano agli occhi e spingono a porsi qualche domanda: a cosa potevano mai servire, ad esempio, alcune bottiglie avvolte da filo di rame, e sintonizzatori radio? Come ha fatto a tagliare e a spostare queste pietre da solo?
Flotte di ingegneri edili e di scienziati vengono attratti ogni anno dal Coral Castle per cercare di capire in che modo sia stata costruita quest’opera apparentemente impossibile. Ad esempio a metà degli anni settanta un gruppo di ricercatori vollero provare ad imitare Leedskalnin. Scolpirono e scavarono un blocco di pietra corallina dal peso di 30 tonnellate equivalente al grande obelisco all’interno del castello. Per trasportare il blocco si servirono di un bulldozer: il mezzo non riuscì nemmeno a sollevarlo!

Molti sostengono che Ed sia venuto a conoscenza in qualche modo di particolari tecniche che sfruttano energie tuttora sconosciute o poco considerate, come ad esempio la griglia energetica terrestre, che sembra secondo alcuni ricercatori trovare un nodo molto intenso proprio nel luogo in cui Ed eresse il castello, come sono posizionate in questi nodi anche importanti strutture tra le quali le piramidi. Chi segue questa teoria della griglia energetica suppone che il costruttore del castello inizialmente sbagliò i calcoli posizionandolo in Florida City, mentre accortosi dell’errore decise di spostarlo di ben 16km ad Homestead. Altri sostengono che abbia spostato il castello solamente per sfuggire all’urbanizzazione della città. Questa cosa rende ancora più misteriosa l’opera, per il fatto che oltre le difficoltà della costruzione stessa è stato inoltre capace di spostarlo pietra dopo pietra utilizzando semplicemente un vecchio camion!
Approfondendo la teoria della griglia energetica, per sfruttare questa energia Ed doveva costruire necessariamente il castello con quel particolare tipo di roccia e rispettando particolari forme: questi prerequisiti ricordano molto le formule teoriche e gli esperimenti compiuti sull’energia delle piramidi a metà degli anni settanta dove gli angoli di incidenza (varianti di 15,2 gradi) e i materiali con cui erano costituite -granito cristallino e calcare, composizione simile alla coral stone- ne determinavano il successo. Nel libro “Using Pyramid Power” lo scrittore James Wyckoff scrive: “Gli antichi egizi sapevano che la forma e l’angolo delle piramidi contenevano una mistica forza energetica”.

Ipotizzando che la testimonianza di alcuni ragazzini che videro Leedskalnin in azione sia vera, ovvero che videro blocchi di pietra corallina “fluttuare in aria come aerostati”, si potrebbe considerare il fatto che egli abbia veramente riscoperto le antiche tecniche di costruzione perse durante i secoli le quali sfrutterebbero le energie gravitazionali terrestri.
Negli anni ’80 alcuni studiosi riuscirono a rintracciare la “Sweet Sixteen”, trasferitasi in Olanda e ormai ottantatreenne. Dopo avergli a lungo parlato della meravigliosa opera di Ed e del suo amore ed averla invitata a visitare la meravigliosa costruzione lei rispose: “No grazie, non mi interessa”.
La storia di Coral Castle si chiude con un’ultima beffa del destino. Superati i 60 anni, Ed aveva dato segni di voler rivelare il segreto della sua costruzione. Sembra che avesse addirittura invitato alcuni amici stretti per il racconto finale. Era il 7 novembre del 1951. Ed andò a farsi controllare un piccolo dolore al Jackson Memorial Hospital. All’entrata del castello lasciò un cartello per gli amici con scritto: “Right Back”, torno subito. Ma Ed non torno né subito né mai più. Quel dolorino era un male al fegato che lo portò via per sempre, insieme al segreto del Castello di Corallo…
Fu trovata solamente questa misteriosa ed intrigante incisione sotto il suo letto:
“THE SECRET TO THE UNIVERSE IS 7129 / 6105195”.
La storia di Coral Castle è un “tassello” da tenere a mente e da collegare ad altri misteri che ci circondano, a partire dalla storiografia ufficiale e che ci mostra imponenti opere architettoniche di cui sappiamo poco o nulla e ancor meno come siano state realizzate; così come la scienza, che non risponde (o non vuole? ) o finge di ignorare le forze che ci circondano e la loro reale capacità di agire con la materia.
A proposito sul “segreto” è interessante notare che: 7 +1 +2 +9 = 19 e 6 +1 +0 +5 +1 +9 +5 = 27
Quale mistero si nasconde dietro questo numero? Riusciremo un giorno a scoprirne il significato? Chissà…
Rossella Tirimacco
Tratto da Passione Scienza.it