Ed eccoci così arrivati all’Equinozio di primavera, il Sole è giunto all’Equatore, è lo Zenit. Nella giornata di ieri 20 marzo, alle ore 22,24 i raggi del sole giunti perpendicolari rispetto all’asse di rotazione terrestre hanno creato il miracolo che si rinnova ogni anno: l’incontro tra luce e oscurità, l’abbraccio di giorno e notte che ha portato entrambi ad avere la stessa durata di ore. D’ora in avanti lentamente le ore di sole inizieranno a superare le ore di buio per culminare poi con il solstizio d’estate quando avremo il giorno più lungo della notte.
Con l’equinozio di primavera il sole abbandona il segno dei Pesci per fare il suo ingresso in Ariete, celebrando sia l’inizio dell’anno astrologico che quello della stagione primaverile. Sono questi i giorni della rinascita e di “pulizia” nella nostra casa e corpo fisico; sono i giorni dei nuovi progetti che porteremo avanti con uno spirito nuovo. Sono questi i giorni in cui ci si apre ai sentimenti e all’amore, rinascendo così con la Natura che si mostra ovunque intorno a noi.
In questo periodo astronomico le festività legate alla rinascita si succedono con un ritmo pieno di colori, accompagnandoci così al ritorno dell’estate.
L’osservazione degli eventi astronomici a cui l’uomo era un tempo intimamente legato, facevano da sfondo a quel mondo ciclico popolato di eroi, miti e divinità, che rappresentavano il connubio della potenza dell’Universo e della Natura con le emozioni umane.
Nel simbolismo cosmico l’equinozio di primavera è uno dei momenti del calendario astronomico più denso di significato. E’ il momento il cui il Sole si accoppia con la Dea Terra, simboli del matrimonio fra una divinità maschile, appartenente alla sfera solare, ed una femminile, legata alla Terra o alla luna; è la vita stessa che si rinnova; è Demetra che può riabbracciare Proserpina, è Marte, dio della guerra e della fertilità che dona il seme della vita al mese a lui dedicato; è Tammuz che abbandona il mondo sotterraneo per tornare sulla terra; è Ostara che celebra la rigenerazione della natura e la rinascita della vita.
Imparare a conoscere parte di quel mondo di ieri con gli occhi di oggi, riconoscere nell’evoluzione delle festività i tanti denominatori comuni di una storia in parte dimenticata, ci permette di recuperare pezzi della nostra identità in attesa di essere “riconosciute e viste”.
Quindi è un momento di unione quello dell’Equinozio, a cui seguirà “la rinascita” che culminerà con le festività di Pasqua.
Ed è seguendo il calendario astronomico, che ci avviamo ad osservare le prossime festività del calendario civile, rispolverando miti, leggende e tradizioni legati ad antichi culti sopiti nella nostra memoria.
Con il prossimo evento religioso dedicato alla Pasqua, possiamo rivedere antiche reminiscenze del mondo pagano in un intreccio di storie spesso adattate ai diversi contesti storici e da cui sono nati nuovi usi e costumi.
Tuffarsi nel passato è un po’ come intraprendere un viaggio dove non sai mai cosa troverai, una sorta di “viaggio dell’eroe” alla scoperta di mondi sconosciuti, dove la ricompensa è data da un elisir le cui proprietà potrai scoprirle dopo averlo bevuto.
Buon Equinozio di Primavera a tutti!
Rossella Tirimacco