Emil Cioran scrisse che si può capire un individuo, dalla sua passione per la musica o da ciò che questi ascolta. Ciò è maledettamente vero, poiché noi non comunichiamo solo attraverso le parole o i gesti, spesso molti messaggi, consci o inconsci li inviamo semplicemente pubblicando una canzone, cosa che non facciamo mai “per caso”. A volte, il testo riflette un nostro particolare momento o uno stato d’animo, altre volte è la composizione musicale stessa che ci rappresenta, poichè anche se non si è coscienti, certe sonorità non sono altro che una forma di linguaggio che l’inconscio “riconosce” benissimo, e da questa sorta di “comunicazione” tra l’esterno (suoni) e l’interno ( il cervello) si attivano le aree cerebrali preposte alle sensazioni di piacere.
Ad esempio i crescendi, diminuendi e le pause non sono che i corrispondenti di quando ci sentiamo fisicamente o psicologicamente :
Crescendi= pieni (gioia- sazietà )
diminuendi= svuotati (tristi- affamati )
pause= sospesi ( attesa, non saper dove andare o cosa fare.)
Siamo esseri sociali e abbiamo bisogno di comunicare all’esterno cosa succede all’interno del nostro mondo e, anche quando si resta in “silenzio”, c’è comunque il desiderio di manifestare un messaggio, per questo quando si pubblicano canzoni, in realtà stiamo comunicando al mondo tutte le nostre nevrosi, gioie o dolori.
Abbiamo creato una società fatta di persone profondamente “sole” alla ricerca di un’impossibile felicità derivante da qualcosa o qualcuno che persino lo stesso individuo ignora! Ci si aggira per il mondo con rabbia, ci si rivolge agli altri con un’aggressività mascherata da finti sorrisi… salvo poi lamentarsi di essere soli e che le persone “fuggono”! Penso che la ragione sia piuttosto evidente di tali comportamenti. Paura e rabbia… due compagne che vanno a braccetto e che spingono sempre più gli individui a trovarsi e sentirsi soli. Abbiamo tutti paura l’uno dell’altro…e in realtà ognuno di noi è solo.
La musica è un mezzo potente e sovente ci mette di fronte a chi siamo davvero, riesce a creare quel punto di contatto tra noi e gli altri, unendo i cuori e superando le differenze e barriere di ogni individuo.

 

Rossella Tirimacco