
Il finale è tutto.
Anche ora
sull’alto promontorio
Hel sta lì e aspetta.
La vita svanisce, devo andare
e affrontare la mia fine
Non in miseria ma con il cuore di un uomo.
Egil Saga è un poema epico islandese attribuito a Snorri Sturluson, il poeta-storico che tra le sue opere annovera anche l’Edda poetica. L’Egils Saga fu probabilmente scritta tra 1220 e il 1240 ed è un importante documento che ci racconta la fine dell’epoca vichinga.
La saga racconta la vita di Egill Skallagrímsson, un contadino islandese divenuto vichingo e in seguito uno scaldo,cioè un poeta di corte che metteva in versi le gesta di eroi, personaggi e fatti della mitologia norrena.
La saga islandese inizia dalla Norvegia con il nonno di Egil, Úlfr e dei suoi due figli, Þórólfr e Skallagrímr Kveldúlfsson. Il padre di Egill è Kveldúlfr è un mutaforma, infatti il suo nome deriva dal fatto che dopo il tramonto, l’uomo si trasformava in un lupo. La genealogia fornita all’ inizio della saga mostra che tra gli antenati della famiglia vi sono degli orchi, per tale ragione i suoi discendenti mostreranno un temperamento piuttosto violento. Dopo la morte di Þórólfr, ucciso ingiustamente da re Haraldr, Skallagrímr (il padre di Egil) e suo padre Kveldúlfr (il nonno di Egil) scapparono dalla Norvegia per insediarsi in Islanda.
Skallagrímr visse in pace come contadino e fabbro a Borg á Mýrum, dove i suoi figli Egill e Þórólfr (così chiamato dal nome dello zio) crebbero.
Il racconto prosegue con la crescita di Egil dallo stato selvaggio ad un giovane che matura saggezza e che lotta per difendere il suo onore in una faida in atto con il re norvegese Erik Bloodaxe, e che andrà a combattere per il re inglese Athelstan nelle sue battaglie contro la Scozia.
Esplorando temi diversi come la questione della lealtà, la forza della poesia, e il rapporto tra due fratelli che amano la stessa donna, la Egil Saga è un’affascinante rappresentazione di un personaggio profondamente umano.
Egil è un individuo ambiguo con varie sfaccettature, possiamo vedere in lui il guerriero che si rifiuta di inchinarsi alla potenza dei suoi avversari reali, e tende a prendere con le proprie mani, ciò che egli chiama la giustizia. Ma Egil è anche un guaritore sensibile alle bellezze della natura, un uomo che soffre per amore ed un omicida, di cui il primo compiuto a soli sei anni a colpi d’ascia. Un personaggio che incarna l’orrore e la magnificenza, un matto ed un saggio, un compositore di straordinarie poesie con un fisico grottesco e capace di brutalità sconcertanti.

Quella di Egil è insomma una delle migliori saghe islandesi, ed è un’ottima introduzione a quel tipo di letteratura. La sua scansione storica e chiara, e la prosa laconica, la rendono accessibile anche ai lettori moderni.
Ed è una sfida che i Faun hanno raccolto nel 2003 riportando nell’album “Light” la Egil Saga in musica moderna. Che dire… da ascoltare, e per i più appassionati… da leggere.
© Rossella Tirimacco