In ogni secolo gli esseri umani hanno pensato di aver capito definitivamente l’Universo e, in ogni secolo, si è capito che avevano sbagliato. Da ciò segue che l’unica cosa certa che possiamo dire oggi sulle nostre attuali conoscenze è che sono sbagliate

Isaac Asimov

Quando il mistero incontra un vero artista, nascono delle perle musicali alle quali non si può restare indifferenti.
In questa sua geniale composizione dal titolo “Puma Punku”, tratto dall’album “Genesis” del 2012, Mark Petrie riesce a mostrarci attraverso le note, uno dei siti archeologici più significativi – secondo la teoria degli “antichi costruttori”- esistenti un tempo nel nostro pianeta.

Mark Petrie
Mark Petrie

Nella lingua aymara, Puma Punku significa “La porta del Puma”, ed è uno dei misteri invelati del nostro passato, di quel passato che mal si adatta con la storiografia ufficiale e che reclama, attraverso pietre e monumenti, quella rilettura da parte di un popolo che ha “dimenticato” da dove proviene.

puma punku

Scoperto in Bolivia, agli inizi del secolo scorso, Puma Punku, è un sito in cui sono presenti una quantità straordinaria di blocchi di granito e diorite, scolpiti in una maniera così precisa e perfettamente levigati, senza la minima traccia di segni di scalpello che, ad oggi, è impossibile comprendere come siano stati lavorati.

puma-punku-due-fori-nella-pietra
Quale attrezzo, era in grado di realizzare dei fori così precisi?

Ma ciò che più lascia perplessi gli studiosi, è la presenza di una serie di moduli in pietra a forma di “H” (il più pesante raggiunge 1.000 tonnellate e i 4 metri di altezza), tutti della stessa dimensione, come si trattasse di una produzione in serie. Inoltre, la levigatura dei blocchi è incredibilmente liscia, i solchi sono precisi al millimetro, (tale precisione oggi si potrebbe ottenere solo con il laser), con delle scanalature negli angoli dei blocchi che fanno immaginare una sorta di assemblaggio ad incastro, come un sistema modulare di costruzione.

 

Ancient_Aliens_H_blocks
Vien da chiedersi la ragione per cui  degli uomini, più o meno primitivi, si divertissero a scolpire blocchi di diorite…

Il sito è stato stimato che abbia più di 14-mila anni, accreditandolo tra le rovine più antiche della Terra. Secondo le poche testimonianze che abbiamo, sappiamo che quando i conquistadores si imbatterono nei resti della città chiesero spiegazioni agli Inca e questi risposero che non erano stati loro a costruirla e nemmeno i padri dei loro padri. Sapevano solamente che era stata edificata in una sola notte dagli dei. Secondo altre leggende, sembra che Puma Punku sia stata costruita da una razza di giganti e poi distrutta per ragioni ignote, come a seguito di una violenta esplosione.

PumaPumku9
Particolari costruttivi 

Secondo le prime cronache, si parla di una specie di tromba,  e che una volta suonata era in grado di far lievitare gli enormi megaliti. Tale “diceria” sembra molto ricordare “la caduta di Gerico e il suono della tromba, ma anche le “trombe” dell’Apocalisse (c’è un nesso? Chissà…).

In ogni caso, senza stare a scomodare la Bibbia, quanto riportato dalle cronache sarebbe in linea con le moderne tecnologie basate sulle onde sonore, sulle vibrazioni simpatiche e la capacità del suono di frantumare la pietra (e di cui vi parlerò in un prossimo articolo).
Mentre, il mondo intorno a noi ci parla di un passato che pochi conoscono, forse dovremmo fare un piccolo sforzo per comprendere che la “storia forse, è da riscrivere”. Quindi accomodiamoci e lasciamoci trasportare dalle note in questo straordinario viaggio nel mondo del mistero…. di PUMA PUNKU!

Rossella Tirimacco

 

 

E se volete saperne di più di questo straordinario sito…