«Quelli che manipolano il meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere che controlla. Noi siamo governati, le nostre menti vengono plasmate, i nostri gusti vengono formati, le nostre idee sono quasi totalmente influenzate da uomini di cui non abbiamo mai nemmeno sentito parlare. Questo è il logico risultato del modo in cui la nostra società democratica è organizzata. Un vasto numero di esseri umani deve cooperare in questa maniera se si vuole vivere insieme come società che funziona in modo tranquillo. In quasi tutte le azioni della nostra vita, sia in ambito politico o negli affari o nella nostra condotta sociale o nel nostro pensiero morale, siamo dominati da un relativamente piccolo numero di persone che comprendono i processi mentali e i modelli di comportamento delle masse. Sono loro che tirano i fili che controllano la mente delle persone». ( Edward Bernays – Propaganda )

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Edward Louis Bernays (Vienna 1891 – Cambridge 1995)

Fin dal principio di ogni civiltà, i popoli hanno sempre subito l’influenza delle illusioni. Essendo le illusioni indispensabili ai popoli, questi si volgono per istinto come l’insetto che va verso la luce, verso i retori che gliele offrono. Le folle dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un’altra parte, preferendo deificare l’errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle è sempre loro vittima. ( Gustave Le Bon- Psicologia delle folle)

Liberarsi da tutti i controlli, tutti i filtri, tutti i condizionamenti culturali è molto difficile oggi. Noi siamo gli esseri più condizionati, più programmati che il mondo abbia mai conosciuto. Non solo i nostri pensieri e i nostri atteggiamenti vengono continuamente conformati e modellati; la nostra completa consapevolezza dell’intero disegno sembra che venga abilmente e inesorabilmente cancellata. Le porte della nostra percezione vengono regolate in modo attento e preciso. E’ un compito estenuante e senza fine continuare a spiegare alla gente come la maggior parte delle comuni opinioni viene inculcata in modo scientifico, nella consapevolezza del pubblico tramite un migliaio di brevi messaggi dei media ogni giorno.

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Walter Lippmann 1889 – 1974

 

Il Padre della “Persuasione”: Edward Bernays

Edward Bernays, insieme a Ivy Lee e Walter Lippmann, fu uno dei pioniere dell'”ingegneria sociale”, egli inventò il mestiere delle pubbliche relazioni negli anni ’20 e fu la prima persona ad usare gli studi di Le Bon e di altri studiosi della psicologia delle masse, come Wilfred Trotter, con le teorie sulla psicologia elaborate del suo “famoso parente “Sigmund Freud “, intuendo che la gente sarebbe stata sensibile ad una manipolazione inconscia (“Paolo Cioni, Marco della Luna “Neuroschiavi”).  Egli mostrò per la prima volta alle corporazioni americane come potevano far desiderare alla gente cose di cui non aveva bisogno, collegando beni prodotti a livello industriale con i loro desideri inconsci. Bernays fu uno dei principali architetti delle moderne tecniche di persuasione della società dei consumi, usando ogni trucco a sua disposizione, dal collegare celebrità ai prodotti all’eroticizzare le automobili.

Olivier, Herbert Arnould, 1861-1952; Wilfred Batten Lewis Trotter (1872-1939)
Wilfred Trotter (1872 – 1939) è stato un pioniere della neurochirurgia. Egli scrisse” L’istinto del branco in pace e guerra” ed è un’analisi della psicologia di gruppo e la capacità di un gran numero di persone di essere influenzate da una tendenza innata. In esso egli rese popolare in inglese il concetto, sviluppato per la prima volta dal sociologo francese Gustave Le Bon , di un istinto che superava la volontà dell’individuo in favore del gruppo.

 

Bernays descriveva il pubblico come «un gregge che ha bisogno di essere guidato». E questo pensare del gregge rende la gente «ben disposta verso la classe dirigente». Bernays fu sempre fedele al suo assioma fondamentale: «controlla le masse senza che esse lo sappiano».  Egli, nel 1920 non appena ottenne una maggiore esperienza sulla nuova scienza, iniziò insieme ad altri “pionieri della persuasione”, a formulare regole e guide per creare l’opinione pubblica. Impararono presto che la psicologia delle masse deve focalizzarsi sull’emozione, non sui fatti. Dato che la massa è incapace di formulare pensieri razionali, la motivazione deve basarsi non sulla logica ma sulla presentazione. –

Si può dire in modo assoluto che le folle non sono influenzabili con ragionamenti […] Una serie di ragionamenti stringati, sarebbe totalmente incomprensibile alle folle, e perciò è permesso dire che esse non ragionano o fanno ragionamenti falsi, e non sono influenzabili con un ragionamento ( ) L’oratore, in intima comunione con la folla, sa evocare le immagini che la seducono. Se egli riesce, il suo scopo é stato raggiunto; e un volume di arringhe non vale le poche frasi che sono riuscite a sedurre gli animi. ( Gustave Le Bon )

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Gustav Le Bon (1841-1931)

 

Ecco alcuni assiomi della nuova scienza delle PR:

– la tecnologia è in se stessa una religione.

– se la gente è incapace di formulare un pensiero razionale, la vera la democrazia è pericolosa.

– le decisioni importanti dovrebbero essere lasciate agli esperti.

– riformulando argomenti stai lontano dalla sostanza; crea delle immagini.

– non affermare mai chiaramente un bugia dimostrabile. (4*)

Caratteristiche della buona propaganda

Non appena la scienza del controllo di massa si evolse, l’industria del PR sviluppò ulteriori guide per un’efficace azione sociale. Qui ci sono alcuni gioielli:

– de-umanizza la parte sotto attacco etichettandola e chiamandola per nome.

– parla con generalità brillanti usando parole positive che emozionano

– quando nascondi qualcosa, non parlare con un linguaggio fluente; fermati per un po’: distrai.

– ottieni approvazione da persone celebri, dalle chiese, personaggi sportivi, l’uomo della strada.

– chiunque a portata di mano che non abbia alcuna esperienza sul soggetto.

– usa l’espediente «persona normale»: noi miliardari siamo come te.

– quando minimizzi uno scandalo, non dire nulla di memorabile.

– quando minimizzi uno scandalo, indica i benefici di quanto è appena successo.

– quando minimizzi uno scandalo, evita argomentazioni morali.

Osserviamo così che quello della propaganda non è un argomento nuovo che coinvolge solo il mercato pubblicitario, ma un vero e proprio sistema di controllo che si applica in ogni settore, dalla politica, economia ecc ecc. Basta davvero dare un’occhiata al mondo che ci circonda per renderci conto di come la “manipolazione delle masse e controllo mentale ” prenda davvero spunto dagli studi di Gustave Le Bon e di Sigmund Freud e il loro straordinario contributo sulla psicologia delle folle le ricerche sulla psiche. Val la pena sottolineare, quanto già in epoche “antiche”, grandi filosofi avevano intuito sul funzionamento della memoria collettiva, ma è solo con la scienza moderna e la psicanalisi, che tali tecniche diventano una “scienza esatta” e la massa a sua volta viene trasformata in cavia.

conformismo
Spersonalizzazione, omologazione e perdita dell’identità, i passaggi fondamentali per ottenere miliardi di schiavi inconsapevoli.

 

Tecniche di controllo

Per comprendere le tecniche di controllo, è necessario realizzare il funzionamento del nostro sistema cerebrale e psichico. In questo caso, ci basti pensare a tutti i nostri automatismi, alle nostre reazioni (prevedibili) in base a determinati stimoli o sollecitazioni. Pensiamo ad esempio ad una qualsiasi immagine che magari viene utilizzata per la pubblicità. Il loro potere di suggestione, associato a parole “accuratamente” scelte, diventano un mix in grado di condizionare la nostra capacità di  “libero pensiero”. E ce lo spiega bene di nuovo Gustav Le Bon:

[…]abbiamo visto che le folle sono impressionate specialmente dalle immagini. Se non sempre si dispone di queste immagini, si può evocarle adoperando con giudizio parole e formule. Adoperate con arte, possiedono davvero il misterioso potere che, un tempo, loro attribuivano quelli che si intendevano di magia. Provocano nell’anima delle moltitudini le più terribili tempeste, e sanno anche calmarle (1* )

Così come l’immagine, anche la parola  è “fondamentale”. Poiché le parole sono “comandi”, saperle usare e soprattutto “quali parole” utilizzare, possono trascinare intere folle.

Il potere delle parole è legato alle immagini che evocano, e completamente indipendente dal loro reale significato. Talvolta le parole più mal definite, sono quelle che fanno più impressione. Come, ad esempio, le parole: democrazia, socialismo, eguaglianza, libertà, ecc. il cui senso è così vago che non basterebbero dei grossi volumi a precisarlo. E tuttavia alle loro sillabe è unito un magico potere, come se contenessero la soluzione di tutti i problemi. Queste parole sintetizzano diverse aspirazioni incoscienti e la speranza della loro realizzazione. ( 2* )

pnl e programmazione
Burattini nelle mani di buruttinai che spesso non conosciamo, né vediamo…

 

Come già detto, per molti versi, le reazioni umane sono piuttosto prevedibili, ed è in base a tale prevedibilità che l’industria mediatica è riuscita a prendere il potere.

[…]Molte delle nostre reazioni a quanto ci accade, infatti, sono di tipo meccanico e spesso anche le nostre azioni sono semplicemente meccaniche. È come se bastasse pigiare un bottone per ottenere una reazione. Certi “poteri” infatti, ben consapevoli della disarmante “prevedibilità” dell’essere umano, sanno sempre quali tasti toccare per condizionare i nostri atteggiamenti o influenzare le nostre scelte, e i bottoni con il più alto grado di meccanicità sono quelli delle emozioni negative. Ogni stimolo genera infatti una risposta emotiva; questa è del tutto avulsa dal nostro controllo, è come se avesse vita propria. (3*)

Ed ora vediamo nel dettaglio le diverse tecniche di condizionamento utilizzate dal sistema mediatico che sia di tipo politico, giornalistico, sociale ecc.

televisionecontrollomentale
Riceviamo ogni giorno miliardi di informazioni di diverso tipo. Il sistema mediatico è in grado di condizionarci nelle nostre scelte e pensiero, senza che la nostra parte cosciente sia consapevole.

 

Ricorso alla paura

Il ricorso alla paura cerca di costruire il supporto instillando paura nella popolazione. E poiché si tratta di  una delle emozioni “forti”, viene utilizzata scientemente, per manipolare e annullare le coscienze.

La paura, inoltre, è in grado di rendere il soggetto che ne subisce gli effetti, particolarmente manipolabile ed influenzabile, spinto il più delle volte da paure illusorie ed autoalimentate. Non è casuale, quindi, che il sistema mediatico, ben conscio del potere della paura e degli stati ansiosi, amplifichi di gran lunga le peggiori notizie a suon di talk show[…]Questo “particolare” modo di informare, che ha il principale scopo di terrorizzare o comunque di inquietare il pubblico, viene applicato su tutte le notizie e non solo sulla cronaca nera. Pensate, ad esempio, alle previsioni del tempo dove agli eventi atmosferici e fenomeni naturali vengono dati nomi inquietanti che a livello inconscio evocano situazioni negative […]Il perché di tutto questo? Come già detto, un individuo impaurito o ansioso è sempre facilmente manipolabile. (4*)

1)La paura della miseria, dell’accerchiamento, del tradimento, della congiura islamica mondiale, della distruzione della cultura del proprio Paese ecc.

Il ricorso alla paura funziona bene nella fase della conquista del potere, meno nel mantenimento del potere perché chi ha il potere garantisce la sicurezza. È per questo che nella fase successiva il ricorso alla paura viene sostituito con l’esibizione della potenza e con il culto del capo.

2)Ricorso all’autorità

Il ricorso all’autorità cita eminenti figure per supportare una posizione, idea, argomento o corso d’azione.

Effetto gregge

L’effetto gregge o l’appello alla “vittoria inevitabile” cercano di persuadere il pubblico a prendere una certa strada perché “tutti gli altri lo stanno facendo”, “unisciti alla massa”. Questa tecnica rafforza il naturale desiderio della gente di essere dalla parte dei vincitori. Viene usata per convincere il pubblico che un programma è espressione di un irresistibile movimento di massa e che è nel loro interesse unirsi. La “vittoria inevitabile” invita quelli non ancora nel gregge ad unirsi a quelli che sono già sulla strada di una vittoria certa. Coloro che sono già (o lo sono parzialmente) nel gregge sono rassicurati che restarci è la cosa migliore da farsi.

Ottenere disapprovazione

Questa tecnica viene usata per portare il pubblico a disapprovare un’azione o un’idea suggerendo che questa sia popolare in gruppi odiati, temuti o tenuti in scarsa considerazione dal pubblico di riferimento. Quindi, se un gruppo che sostiene una certa politica viene indotto a pensare che anche persone indesiderabili o sovversive lo appoggiano, i membri di tale gruppo possono decidere di cambiare la loro posizione.

Stereotipi o Etichettatura

Questa tecnica tenta di far sorgere pregiudizi nel pubblico etichettando l’oggetto della campagna propagandistica come qualcosa che la gente teme, odia, evita o trova indesiderabili.

Individuare il capro espiatorio

Colpevolizzare un individuo o un gruppo che non è realmente responsabile, alleviando quindi i sentimenti di colpa delle parti responsabili o distraendo l’attenzione dal bisogno di risolvere il problema per il quale la colpa è stata assegnata. (Quanti innocenti sono rinchiusi in galera)

Slogan

Uno slogan è una breve frase ad effetto che può includere lo stereotipo o l’etichettatura

Parole virtuose

Sono parole appartenenti al sistema di valori del pubblico, che tendono a produrre un’immagine positiva quando riferite ad una persona o ad un soggetto. Pace, felicità, sicurezza, guida saggia, libertà, ecc., sono parole virtuose.

Banalità scintillanti

Le “banalità scintillanti” sono parole con un’intensa carica emotiva, così strettamente associate a concetti o credenze di alto valore, che portano convinzione senza supportare informazione o ragionamento. Esse richiamano emozioni come l’amore per la patria, la casa, il desiderio di pace, la libertà, la gloria, l’onore, ecc. Chiedono approvazione senza esaminare la ragione. Anche se le parole o le frasi sono vaghe e suggeriscono cose differenti a persone differenti, la loro connotazione è sempre favorevole: “I concetti e i programmi dei propagandisti sono sempre, buoni, auspicabili e virtuosi”.

Vaghezza intenzionale

Le generalizzazioni sono sempre vaghe, in modo che il pubblico possa fornire la propria interpretazione. L’intenzione è quella di muovere il pubblico tramite l’uso di frasi indefinite, senza analizzare la loro validità o tentare di determinare la loro ragionevolezza o applicabilità.

Ipersemplificazione

Generalizzazioni favorevoli sono utilizzate per fornire risposte semplici a problemi sociali complessi, politici, economici o militari. Esempio: “Siamo tutti italiani

Uomo comune

L’approccio dell'”uomo comune” tenta di convincere il pubblico che le posizioni del propagandista riflettano il senso comune della gente. Viene designato per vincere la confidenza del pubblico comunicando nel suo stesso stile. I propagandisti usano un linguaggio e un modo di fare ordinari (e anche gli abiti nelle comunicazioni faccia a faccia o audiovisive) nel tentativo di identificare il loro punto di vista con quello della persona media.

Testimonianza

Le testimonianze sono citazioni, dentro o fuori contesto, dette specificamente per supportare o rigettare una data politica, azione, programma o personalità. La reputazione e il ruolo (esperto, figura pubblica rispettata, ecc.) dell’individuo che rilascia la dichiarazione vengono sfruttati. La testimonianza pone la sanzione ufficiale di una persona rispettata o di un’autorità sul messaggio propagandistico. Questo viene fatto in un tentativo di far sì che il pubblico si identifichi con l’autorità o che accetti le opinioni e le convinzioni dell’autorità come se fossero sue.

mind control

Conclusioni: Ora sai qualcosa in più delle tecniche con cui la tua mente viene controllata. Pensa un minuto alle notizie dei passati due anni. Pensi davvero che le principali vicende che hanno dominato nelle prime pagine dei giornali e nei telegiornali costituiscano «ciò che succede nel mondo»? Davvero pensi che non succeda altro oltre le inventate crisi tecnologiche, economiche, l’inventata scarsità energetica (creata ad arte),  i rifiltrati resoconti di violenza e disastri in ogni parte del mondo, per non parlare di tante altre non-storie che i burattinai fanno penzolare davanti ai nostri occhi ogni giorno? Per non parlare di quando ottengono una grossa notizia che magari tratti uno scandalo, o un omicidio, o tragedie! Abbiamo davvero bisogno di conoscere i dettagli giorno per giorno? Abbiamo modo di verificare tutti quei dettagli se volessimo? Qual è lo scopo delle notizie? Informare la gente? Non proprio. Il solo scopo delle notizie è quello di mantenere il pubblico in uno stato di paura e incertezza così che guardi di nuovo domani e riceva lo stesso annuncio fino a formare delle vere e proprie “autostrade neuronali”. Puoi decidere da solo se “spezzare” le catene e dire “basta” a tutto questo o se continuare ad essere uno spettatore ignaro di un gioco fatto d’illusioni.

Rossella Tirimacco

Fonti bibliografiche :

Edward Barneys “Propaganda”

1*-2*) Gustav Le Bon “La psicologia delle folle”

3-4*) Rossella Tirimacco “Emozioni, tra Musica e Parole”

5*) Paolo Cioni, Marco Della Luna “Neuroschiavi, liberiamoci dalla manipolazione”

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