«Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti…» Iacopo: atto II, scena VII

(William Shakespeare, Come vi piace)

Ad ognuno di voi sarà capitato di aver avuto a volte dei comportamenti che credevate non vi appartenessero. Quante volte avete agito in base a ciò che chiamate “impulso”? E quante volte, sempre in preda ad una “forza misteriosa”, avete preso delle decisioni distruttive? Quante volte vi siete resi conto che, se non vi foste lasciati trasportare da certe “voci” interiori, magari avreste avuto delle possibilità migliori? Quante volte avreste voluto fare una cosa e vi siete ritrovati a fare l’esatto opposto? Quante volte siete stati ore a riflettere… magari solo per la scelta di un colore da abbinare? Vogliamo parlare poi dello stress fatto subire a chi vi è vicino per delle paranoie su situazioni del tutto inesistenti? Quante volte approvate una persona, poiché la ritenete socialmente degna, ma nello stesso tempo dentro di voi non la sopportate? Vi sarà poi capitato di conoscere persone che potremmo definire “lunatiche”, un giorno sono in un modo e il giorno sono in un modo e il giorno dopo ci si ritrova di fronte una persona totalmente diversa! A volte (se vi va male) bastano anche dieci minuti per assistere a certi “cambi di personalità”. Vorreste fare una cosa e state lì a riflettere (ammesso si possa parlare di riflessione nel senso esatto del termine) su cosa fare e non fare, dire e non dire, perdendo ore e talvolta occasioni che magari passano una sola volta. Amici che di colpo, vi pugnalano alle spalle, relazioni finite da un momento all’altro quando, magari, due ore prima, il vostro partner vi aveva anche detto il famoso «ti amo»! E via con fiumi di lacrime perché «non sapete cosa sia accaduto» al vostro compagno/a.

businessman looking at mask and selecting his mood

Ecco, sono questi gli “attori”, le maschere che inconsapevolmente indossiamo, ognuna recita un proprio ruolo a seconda dell’occasione o circostanza. Shakespeare e Pirandello (tanto per citarne alcuni), probabilmente nelle loro opere, parlavano già delle numerose subpersonalità che convivono in noi, ampiamente poi descritte dalla psicanalisi, in particolare da Assagioli che ne coniò il termine. “Personalità” deriva infatti dal greco e stava ad indicare appunto le maschere degli attori. Dentro di noi, infatti,esistono tanti “io”, sempre in perenne lotta tra di loro, ognuno con propri gusti e desideri, spesso totalmente differenti tra di loro. Essi dirigono le nostre scelte e decisioni, creando nel mondo esterno le stesse lotte che sono dentro di noi. (Rossella Tirimacco “Emozioni tra Musica e Parole”, pag 8)

Nel video che segue, il dott. Mauro Scardovelli in una delle sue lezioni sulle subpersonalità. L’esempio di una coppia, dove uno dei due dice “ti amo”, e basta poco per annullare quanto detto magari poco prima, ben rappresenta il nostro mondo interno “frammentario” o meglio… “le nostre maschere”.

 

Rossella Tirimacco