Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro: sei tu quello che viene bruciato.
Buddha
Quante volte ci siamo trovati bloccati nel dover esprimere le nostre idee? Sarà capitato a molti di dover tacere, di fronte a situazioni che non ci piacevano, e per i più svariati motivi “abbiamo ingoiato il rospo”, facendo magari finta di nulla. In alcuni momenti, vi sarà accaduto di sentire come un nodo alla gola e che vi impedisce di parlare, magari di fronte al pubblico, o durante una lezione.
Oppure, vi sarà capitato di parlare “troppo e male”, a volte facendo danni pazzeschi, rovinando relazioni e forse opportunità.
Il linguaggio verbale è uno dei canali con cui esprimiamo concetti, informazioni, idee. La gola è la zona dove risiede il quinto chakra, il punto dove il mondo interno si manifesta all’esterno. Ma è anche il punto dove l’inconscio diventa conscio, e quando la gola è bloccata, lo è anche il movimento ascendente dell’energia, che non è quindi in grado di raggiungere il nostro sé superiore.
Gran parte della nostra giornata, la passiamo poi, all’interno “della testa”, cioè nella “mente”, portati a spasso qua e là chissà dove. Vale a dire: il nostro corpo si muove nel mondo, ma noi siamo altrove, e di certo il blocco del chakra non aiuta affinché possiamo esprimerci e quindi tradurre in azione i nostri pensieri e i nostri desideri.
Il Gibberish
Il Gibberish è una pratica che deriva dalla scuola mistica Sufi, in particolare da uno strano mistico, Jabbar, che parlava ai suoi discepoli e a chi andava a visitarlo usando suoni senza senso invece che parole.
Questa modalità di espressione, è in realtà una tecnica di meditazione, atta a scaricare i pensieri spazzatura e a preparare la mente al silenzio che segue.
È chiamata meditazione no mind e consiste in un’ora di Gibberish seguito da un’ora in cui ci si siede, immobili e silenziosi, ogni giorno per sette giorni.
Esiste anche una versione ridotta del processo costituito da 10/15 minuti di Gibberish per “gettare fuori” tutto, seguiti da 10/15 minuti in cui si sta seduti in silenzio, osservando lo spazio interiore quieto e vuoto dopo che il caos se ne è andato.
Perché pronunciare parole senza senso?
Esprimersi con un linguaggio “ignoto”, fatto di suoni, parole sconosciute e praticamente inesistenti, ci permette di “NON giudicare” e interpretare ciò che diciamo.
La parola infatti, [è alla base della comunicazione scritta o orale con la quale interpretiamo ciò che ci circonda. Nella nostra percezione del mondo reale non può esistere una qualunque cosa che non abbia nome e, quanti più nomi conosciamo, maggiori sono ovviamente le informazioni che il nostro cervello elabora, arricchendo di volta in volta il nostro bagaglio linguistico] Rossella Tirimacco “Emozioni tra Musica e Parole”
Esprimere quindi parole senza senso, fa si che la mente “collassi”, poiché incapace di dare un significato a parole che non conosce, ed entra così in ascolto delle nuove informazioni, portandoci in uno stato di “presenza”. Tutti i pensieri negativi che intasano la nostra mente e che sono bloccati dentro di noi, attraverso il Gibberish si manifestano nel mondo, sotto forma di parole sconosciute.
Tutto ciò che non diciamo, infatti, e che teniamo nascosto dentro di noi, se non riconosciuto, lentamente, questo diventa davvero tossico per noi e per la nostra salute. E’ energia bloccata che presto o tardi si trasformerà in malattia. Con il Gibberish, l’inconscio ha modo di esprimersi, e di buttare all’esterno tutto ciò che ci fa star male, l’energia riprende il suo flusso vitale, trasformandosi così quei pensieri negativi in espressione di creatività e bellezza!
Non ci sono regole per praticare il Gibberish, possiamo dire tutto ciò che vogliamo, l’importante è che non siamo parole riconducibili a nessuna lingua conosciuta. Praticando spesso questo “linguaggio alieno”, miglioreremo anche la nostra capacità di parlare in pubblico, e soprattutto di trovare le “parole giuste” dando “tregua alla mente” e usando la saggezza del nostro Essere, la nostra intuizione e la nostra creatività.
Rossella Tirimacco
Citazioni e fonti
Chiara Benini “Gibberish: parlare senza senso per scaricare la spazzatura che intasa la mente