“Ogni festa religiosa ha la sua storia,

ogni festa nasce da un bisogno dell’uomo

di rendere onore ad santo,

anche se prima dei santi c’erano gli dei,

c’erano i miti e gli eroi”

La storia della festa di San Giuseppe ha inizio nel medioevo, quando grazie ai monaci benedettini intorno al 1300 il culto del santo iniziò a diffondersi sempre più in Italia e poi in tutti i Paesi cristiani.

Il 19 marzo, in realtà, all’epoca si festeggiava la vigilia dell’Equinozio di primavera, e il protagonista indiscusso dei festeggiamenti era il fuoco, elemento propiziatorio appunto della nuova stagione.

Prima di arrivare a San Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo di Maria, passeranno secoli di riti dionisiaci di natura particolarmente licenziosa.

Il culto di San Giuseppe, si inserisce quindi in una festività pagana a ridosso di un’epoca di grandi cambiamenti, soprattutto dal punto di vista religioso.

La festa cattolica del santo, originaria della Chiesa dell’Est, venne in seguito importata in Occidente e nel XV secolo venne fissata la data del 19 marzo per i festeggiamenti. Sarà Pio IX, nel 1870 a dichiarare San Giuseppe Patrono della Chiesa universale, patrono dei falegnami, degli artigiani e protettore dei poveri.

I grandi fuochi che ancora oggi accompagnano la festività del santo, portano la memoria di un antico passato quasi a ricordarci un culto che vive nel profondo dentro di noi.

Che sia San Giuseppe, che siano festeggiamenti pagani, non ha importanza, ciò che conta è rendere onore al Padre, chiunque esso sia.

Auguro così a tutti i papà del mondo “Buona festa”!

Rossella Tirimacco