“Io non ho paura della morte, chi mi conosce sa cosa penso della morte fisica. Ciò che mi fa paura è una vita da morti, quella si che mi spaventa.

Mauro Scardovelli, psicoterapeuta, psicologo, musicoterapeuta, ricercatore

“Lo stoicismo è quando uno ha talmente paura di perdere tutto, che finisce con il perdere tutto per non avere più paura”

Roman Gary, scrittore

Un grande insegnante Mauro Scardovelli, è stato il mio formatore presso la scuola di formazione per councelor, Aleph, e le cui parole, oggi più mai risuonano nell’aria, e Roman Gary, uno scrittore le cui parole sono racchiuse nel finale della sua vita, quando, nel 1980 decise di suicidarsi con un colpo di pistola.

Roman Gary

Due vite diverse di due uomini che non si sono mai incontrati. Due citazioni, che in questo particolare momento storico sembrano incastrarsi sullo sfondo della paura, questa “gran signora” che oggigiorno fa da padrona nelle vite di noi tutti. Mauro, esprime tutto il suo dolore osservando l’assenza di vita in ciò che chiamiamo “vita”, e ne ha paura, è terrorizzato nel vedere questa vita da morti in un corpo apparentemente in vita. Roman Gary invece, aveva così tanta paura che finì con il mettere fine alle sue paure uccidendosi. Una mattina uscì di casa, si recò a comprare una vestaglia rossa, scelse quel colore per evitare che si notasse troppo il sangue, in modo da non suggestionare troppo chi lo avrebbe poi ritrovato. Prima di morire, spedì al suo editore il suo ultimo manoscritto “Vita e morte di Emilè Ajar”, pseudonimo con il quale Gary aveva firmato diverse opere, e vinto diversi premi. Un segreto che lo scrittore condivideva solo con un suo parente, che per anni aveva vestito i panni di Ajar.

Non entrerò nel merito delle opere letterarie di Gary, né della storia dell’inganno letterario, vorrei soffermarmi invece su questa sua frase, di cui ho già parlato in un precedente articolo, ma desidero riportarla di nuovo, credo che ci siano pensieri che “non hanno una scadenza, e ieri come oggi sono sempre attuali”

Mauro Scardovelli

Il 2020 non è stato di certo un anno facile, e la paura si è così insinuata nelle nostre vite al punto da influenzare ogni nostra azione e decisione, persino sull’opportunità di incontrare i propri amici o parenti. Ho avuto modo di seguire diverse persone con attacchi di panico e ansie, e la loro sofferenza è davvero inimmaginabile. Persone che erano così terrorizzate, al punto da “richiamare” quasi la malattia. Forse per questo la citazione di Gary, può essere letta con altri occhi.

In che modo la paura è stato un detonatore in grado di far emergere la malattia, in persone particolarmente fragili? E per fragilità non intendo solo dal punto di vista fisico, ma anche psichico. In quanti la paura era così forte che alla fine molte persone si sono davvero ammalate proprio di ciò di cui più avevano paura?

In tal proposito Mauro Scardovelli è molto chiaro “qualsiasi virus per poter agire ha bisogno di una “predisposizione” del corpo e della mente dell’individuo.

Di certo, oggigiorno il mondo è predisposto al virus, è infatti soprattutto la nostra predisposizione psichica che “apre le porte a tutto ciò che ci fa paura.-

E allora, tra una paura folle che ci tiene con il fiato sospeso, in cui il Covid assume le forme della Morte pronta a portarci via da un momento all’altro, lentamente milioni di individui hanno deciso di “salvarsi” smettendo di vivere e accettando la scelta di chi sta portando loro a vegetare in “una vita da morti”.

Nel video che segue, Mauro Scardovelli, parla del dramma che noi tutti stiamo vivendo e lo fa mostrando tutto il suo dolore durante una sua crisi depressiva. Perché un genio, una persona così brillante e sensibile come Mauro ha deciso di mettere in rete un video in cui mostra tutta la sua stanchezza e il dolore nel vedere l’umanità fatta a pezzi da quei pochi individui che hanno in mano il potere economico del mondo?

Forse perché in un mondo di maschere, riuscire a mostrarsi “a viso scoperto” è un atto rivoluzionario.

Grazie Mauro

Rossella Tirimacco