Il pensiero e la creazione sono strettamente connessi, poiché quando pensa, l’uomo può “creare” bellezza.
Egli dirige il pensiero, ne è signore e padrone, è il “Creatore” dell’opera che intende o che vorrebbe realizzare.
Non importa se si tratta di una torta o di un’astronave, di un problema di matematica o di una montagna da superare. Conta che il pensiero conduce alla creazione e punta alle soluzioni.
Spesso però, l’uomo confonde il chiacchiericcio della mente con il “pensiero”, e crede di essere il creatore del pattume che la mente elabora.
In realtà, ciò che non puoi controllare, né puoi fermare, non è “pensiero”. È solo la mente che lavora, e spesso tira fuori il peggio. Soprattutto se abbiamo addestrato la nostra mente ai “pensieri negativi”.
Così è possibile che tu possa ritrovarti a non saper gestire il loro flusso.
Soprattutto se abbiamo paura.
Soprattutto se siamo nella rabbia.
Più siamo nelle emozioni negative, più la mente ha il controllo su di noi.
Facendoci suoi prigionieri.

Non siamo padroni dei nostri pensieri.

Infatti, anche la mente “crea”, ma la sua è una creazione differente da quella originata dal pensiero, e non ha nulla a che fare con la bellezza.
Nell’ultimo periodo, “il pensiero” è sempre più raro, mentre è piuttosto evidente un’avanzata dei processi mentali negativi, ergo: totale automatismo.
Nessun pensiero.
Nessuna creatività.
Solo ripetizione di ciò che la mente già conosce e che ha imparato.
Forse per questo la storia si ripete.
Sempre.
Pensare, é una capacità che usiamo poco.
Il pensiero stesso non è scontato, perché richiede presenza, equilibrio, armonia.
Secondo te, attualmente, come società, siamo nel “pensiero” o nei processi mentali?

Rossella Tirimacco