La presa al potere di un regime dittatoriale non avviene mai da un giorno all’altro. I segnali che annunciano che un potere si sta instaurando per sostituire un altro potere, vengono annunciati in diversi modi, ma non sempre vengono compresi. Il potere per affermarsi necessita però di una controparte stupida, e ciò non ha nulla a che fare con le capacità intellettive dell’individuo, la stupidità infatti è uno stato che può essere indotto.
“Per il bene la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Contro il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza; il male porta sempre con sé il germe dell’autodissoluzione, perché dietro di sé nell’uomo lascia almeno un senso di malessere. Ma contro la stupidità non abbiamo difese.“
Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa, 1951 (postumo)
Quello della stupidità è un tema così variegato che si presenta a diverse letture e interpretazioni. Spesso la parola “stupido” viene utilizzata con estrema leggerezza, quasi a voler dare una connotazione semplicistica al termine stesso, privandolo dal suo reale significato. Lo storico Carlo Maria Cipolla, sulla stupidità ne scrisse un divertente saggio (di cui ne consiglio vivamente la lettura) dal titolo “Le leggi fondamentali della stupidità umana“. L’autore cerca di elaborare una scherzosa e ironica teoria sulla “stupidità umana”.

La stupidità non è detto che sia una connotazione costante dell’individuo, spesso è transitoria e si manifesta nelle modalità più improbabili, anche nelle persone “più geniali”. Che sia uno stato transitorio (chi non ha mai commesso cose stupide?) o uno stato semi permanente o totale, certo è che l’assioma che racchiude tale condizione viene brillantemente descritto da Cipolla con questa frase: “La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. Corollario: lo stupido è più pericoloso del bandito. ”
Perché secondo Cipolla, lo stupido è pericoloso? Se uno stupido è un pericolo, cosa potrebbe accadere quando un’intera comunità diventa stupida? E cosa potrebbe accadere quando un’intera società diventa altrettanto stupida?
Ed è ciò che probabilmente si chiese Dietrich Bonhoeffer durante la sua lunga prigionia nel carcere di Tegel.
Bonhoeffer è stato un teologo luterano tedesco, uno dei simboli della resistenza al Nazismo. Autore del libro “Resistenza e Resa” una raccolta di lettere dal carcere, fu accusato di aver preso parte al complotto contro Hitler con il gruppo di opposizione che si era radunato attorno all’ammiraglio W. F. Canaris. Venne imprigionato nel 1943 e giustiziato il 9 aprile 1945 nel campo di concentramento di Flossenbürg , poco prima della caduta di Berlino. Ad un compagno di prigionia italiano, che gli domandò come potesse un sacerdote, un uomo di fede, partecipare a una cospirazione politica che prevedesse anche lo spargimento di sangue, rispose:
«Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso, come pastore, contentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie. Io devo, se mi trovo in quel posto, saltare e afferrare il conducente al suo volante»
Durante la sua prigionia scrisse una serie di lettere in cui rifletteva come mai il suo Paese, terra di poeti, musicisti e pensatori si fosse trasformato in un collettivo di vigliacchi e criminali e arrivò alla conclusione che il problema non derivasse dalla malvagità delle persone, quanto dalla loro stupidità.
Ancor prima di Cipolla, quindi Bonhoeffer era arrivato ad affermare che “la stupidità è un nemico del bene molto più della malvagità”

Secondo il teologo lo stupido può facilmente diventare pericoloso perché non ci vuole molto per renderlo aggressivo. Il risultato è che la follia e la stupidità richiedono una gestione molto più cauta del male, infatti non dovremmo mai cercare di ragionare con lo stupido in quanto ciò è inutile e pericoloso. Per cercare di avere la meglio sulla stupidità dovremmo cercare di capirne la sua natura. La stupidità non è fondamentalmente un difetto intellettuale ma morale. Ci sono uomini di grande intelletto ma fondamentalmente stupidi e altri che sono intellettualmente limitati ma tutt’altro che stupidi.
L’impressione è che la stupidità sia uno stato che si acquisisce piuttosto che un fattore congenito.
Prova ne è che di fronte a diverse circostanze e all’interno di un determinato ambiente, l’uomo potrebbe trovare il terreno adatto per eseguire azioni stupide e ridicole, e allo stesso modo egli potrebbe permettere ad altri di rendersi altrettanto ridicoli, incentivando addirittura certe modalità.
La stupidità però non “colpisce” tutti indistintamente, o meglio sembra colpire meno gli asociali e i solitari, da ciò ne deriva che il problema sia più di tipo sociologico-psicologico.
“osservando meglio, si nota che qualsiasi ostentazione esteriore di potenza, politica o religiosa che sia, provoca l’istupidimento di una gran parte degli uomini. Sembra anzi che si tratti di una legge socio-psicologica.”
Un problema sociale quindi, che secondo Bonhoeffer ne possiamo vedere gli effetti soprattutto durante una qualsiasi rivoluzione violenta, poiché questa che sia politica o religiosa produce sempre un’esplosione di stupidità che come un virus si diffonde nella gran parte della popolazione.
Il potere per potersi affermare ha infatti bisogno di una controparte stupida.
La potenza dell’uno richiede la stupidità degli altri. Il processo secondo cui ciò avviene, non è tanto quello dell’atrofia o della perdita improvvisa di determinate facoltà umane – ad esempio quelle intellettuali – ma piuttosto quello per cui, sotto la schiacciante impressione prodotta dall’ostentazione di potenza, l’uomo viene derubato della sua indipendenza interiore e rinuncia così, più o meno consapevolmente, ad assumere un atteggiamento personale davanti alle situazioni che gli si presentano”
Ciò non vuol dire che certe capacità umane vengano meno, ma sembra che sotto l’impatto schiacciante del potere crescente, come nel caso di uno regime totalitario, l’uomo venga privato di quella indipendenza interiore e sembra rinunciare più o meno consapevolmente alla capacità di ragionare e discernere in piena autonomia senza dover subire l’influenza del potere dominante.
Secondo Bonhoeffer quando ci si trova di fronte ad un soggetto stupido, sembra quasi impossibile riuscire a parlare con lui personalmente. Questi sembra un ipnotizzato pronto a ripetere frasi fatte di slogan, parole d’ordine e simili che più hanno avuto potere su di lui.
Egli è sotto un incantesimo “è ammaliato, accecato, vittima di un abuso e di un trattamento pervertito che coinvolge la sua stessa persona. Trasformatosi in uno strumento senza volontà, lo stupido sarà capace di qualsiasi malvagità, essendo contemporaneamente incapace di riconoscerla come tale. Questo è il pericolo che una profanazione diabolica porta con sé. Ci sono uomini che potranno essere rovinati per sempre.“
Salvarsi dalla stupidità e dai suoi effetti devastanti sembra quindi impossibile, e in effetti basta andare a ritroso nel tempo e aprire qualche libro di storia per comprendere come malvagità e stupidità siano due ingredienti in grado di aprire le porte dell’inferno. Secondo il teologo solo un atto di redenzione interna potrebbe liberare una persona dalla propria stupidità. Fino a che questo non accade ogni tentativo di istruirla sarebbe inutile.
Conclusioni: Un parallelismo del nostro passato con la situazione che stiamo vivendo attualmente ci porta a riflettere sulle tante analogie con una delle pagine più buie della storia dell’uomo: il fascismo, il nazismo e gli orrori che essi produssero. Ricordiamo che all’epoca mentre milioni di persone venivano discriminate, violentate e portate nei campi di concentramento dove in seguito verranno usate come cavie per mostruosi esperimenti o barbaramente uccise nelle tristemente famose “camere a gas”, un’altra parte della popolazione restava in silenzio e continuava a vivere come se la cosa non riguardasse loro. Il silenzio delle varie Chiese che addirittura mostrarono quasi accondiscendenza con le leggi razziali, ci ricordano di un passato scomodo e che si vorrebbe dimenticare. La deriva che oggigiorno sembra aver preso il governo italiano con la scelta di istituire un lasciapassare verde e discriminare una parte di quella popolazione che per scelta o per questioni di salute non vuole o non può vaccinarsi, porta noi tutti su una china molto pericolosa.
Con questo non intendo assolutamente paragonare la Shoah con la situazione green pass, osservo però le analogie sulle modalità di un sistema violento e repressivo che discriminò milioni di individui. Ovviamente il nazismo non è stato l’unico sistema totalitario violento che ha lasciato una ferita ancora aperta. Dagli indiani d’America allo sterminio degli Inca, dai gulag alle foibe, dalla persecuzione degli omosessuali a quella dei neri d’America, la DISCRIMINAZIONE DI ALTRI ESSERI UMANI, è un atto ignobile!
Comunque la si voglia vedere, quindi discriminare e permettere che un governo abusi dei propri cittadini e attraverso varie forme di coercizione impedisca loro di avere una vita sociale, dovrebbe farci salire un brivido lungo la schiena. Un governo che attraverso il ricatto del lavoro costringe la popolazione a prendere parte ad una vaccinazione di massa NON OBBLIGATORIA per legge né per Costituzione ma OBBLIGATORIA PER “CONSUETUDINE” dovrebbe mettere in funzione le nostre “antenne”. Un governo che non ha nessuna remore a distruggere fisicamente e psicologicamente la vita di milioni di giovani, bambini compresi, impedendo loro, di socializzare, di fare sport e attività utili e fondamentali per una sana crescita psicofisica, dovrebbe farci indignare.

Oggi, 27 gennaio 2022 nel Giorno della Memoria, possiamo decidere di affrontare quel passato e chiederci se davvero questo è stato sepolto o se il nostro karma vuole che certe modalità, come ad esempio quella della discriminazione, si ripropongano al fine di poterci davvero far comprendere che le uniche leggi da rispettare sono quelle dei valori umani. Prendere coscienza di certe dinamiche e di certi stati umani, come quello della stupidità e della malvagità, stati che potrebbero compromettere la nostra capacità di ragionare ci dovrebbe indurre a rilegge re con il cuore e con la ragione la storia di un antico passato sempre pronto a riemergere.
Rossella Tirimacco
Citazioni e fonti:
Carlo Maria Cipolla “Le leggi fondamentali della stupidità umana”
Dietrich Bonheffer “Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere
L’arte della Crescita personale “La Teoria della Stupidità (di Dietrich Bonhoeffer)”