Dio, hanno continuato a tagliare. Certo, è molto meno costoso tagliare una gamba che non ricucirla. Con una guerra che continua ad andare avanti, non hanno molto tempo. Sono tutti stanchi. Ma come può un medico ridurre un uomo allo stato in cui mi trovo ora e lasciarlo vivere?

Cit. “E Johnny prese il fucile”

 

 

È il 1989 quando i Metallica pubblicano l’album “And Justice for All”, il singolo “One” vincerà nello stesso anno il Grammy Award come miglior interpretazione metal, classificandosi inoltre nella settima posizione della classifica dei 100 migliori assoli di chitarra della rivista Guitar World.
Pezzo straordinario e soprattutto per video (che consiglio vivamente) le cui scene sono tratte dal film di Dalton Trumbo “E Johnny prese il fucile” uno dei più importanti manifesti pacifisti di tutti i tempi. Per anni censurato ed ancora oggi piuttosto raro, è grazie ai Metallica che il il film inizia ad avere risonanza. La storia narrata è quella di un diciannovenne del Colorado,Joe Bonham, il quale viene inviato sul fronte francese durante la Prima Guerra Mondiale. Colpito da una granata, il giovane viene privato degli arti inferiori e superiori, oltre che della vista e udito. Ridotto ad un tronco umano, tenuto in vita senza pietà da una medicina disumana, più spietata guerra stessa, Johnny vive così attaccato ad un respiratore, cercando di comunicare usando il codice morse mediante la testa e implorando di essere ucciso o addirittura essere esposto al mondo come un fenomeno da baraccone, affinché tutti vedano gli orrori della guerra. Ovviamente, non verrà ascoltato.
Credo che più degli orrori della guerra, il film riesca a toccare una tematica sociale così dibattuta e controversa come quella dell’eutanasia, dell’ accanimento e aborto terapeutico. Durante tutta la visione della pellicola, non si può non pensare alla nostra cosiddetta ” umanità” nel voler a tutti i costi mantenere in vita persone che soffrono  in maniera atroce. So che questo è un tema “scomodo”, un tema che tocca così le nostre coscienze e di fronte al quale, anziché mostrare la nostra “umanità”,  spesso, viene fuori il nostro cinismo  e che si manifesta quasi sempre con la frase-slogan: “la vita è sacra!”. Eppure di questa sacralità, forse se ne parla con troppa leggerezza, decidendo a priori di mantenere in vita “a tutti i costi” persone che purtroppo hanno smesso da tempo di vivere. Ed è triste che attraverso dibattiti e talk-show, urliamo e diciamo la nostra… senza cognizione di causa, senza sapere cosa significhi davvero “soffrire”.  Io non so  cosa si provi nel vivere in un corpo ridotto ad un vegetale.  Non riesco ad immaginare come ci si possa sentire nell’essere lesi nella dignità… nell’ intimo…  essere totalmente incapace di espletare le più elementari funzioni. Forse per questo non comprendo come ci si possa arrogare il diritto di decidere con tanta leggerezza di prolungare atroci sofferenze nei confronti di altri esseri umani che sono “già morti”. Mi fermo qui, spero che la “musica” come sempre, riesca a toccare le “corde” del cuore e delle coscienze dell’uomo.

Ringrazio i Metallica per la loro scelta coraggiosa.

 

Rossella Tirimacco