Così, finalmente sei morta… vederti stesa a terra, mi ha procurato un perverso piacere. Nessun dolore, nessuna empatia, né rimorso per ciò che ho fatto… ma solo uno straordinario e meraviglioso godimento, nel vedere il tuo corpo schiacciato a terra, in una pozza di sangue.
Il tuo sibilo, era diventato ormai insopportabile… in ogni momento della giornata, qualunque cosa facessi, tu eri intorno a me, quasi a ricordarmi che eri nata dalla putrefazione.
Già, perchè è stata proprio la morte a darti la vita, e la tua nascita ne è stata la dimostrazione. Nonostante il dolore che ti ho causato, so che la tua morte è solo apparente, perchè tu rinascerai di nuovo da corpi decomposti e tornerai infinite altre volte a tormentarmi!
Ho provato ad ucciderti in mille modi, con un vecchio canovaccio, con le mani e persino con il tacco di una scarpa… e sarei da tempo riuscita nell’impresa, se non avessi sbagliato mira, finendo invece contro quel dannato vetro! Ma ora, giaci finalmente morta, uccisa dalla mia stessa rabbia, manifestata attraverso una tovaglia di spugna!
Ho pensato un’infinità di volte alla tua strana nascita: dal cibo putrefatto, o da qualsiasi altra schifezza deteriorata… di colpo, tu manifesti la vita che vince sulla morte, nascendo appunto dalla morte stessa, e il tuo volo così fastidioso, ricorda al mondo, che in fondo… tutto pullula di vita.
Forse dovrei provare un pò di dispiacere, ma a dire il vero, ti ucciderò infinite altre volte se non starai lontana da me!
Addio schifosissima mosca… ci rivedremo ancora, lo so, ma per oggi posso lavorare in pace senza il tuo disturbante zzzzzzzzzzzz

Un racconto che potrà far reagire male i vegani e gli animalisti, ma solo l’occhio più attento potrà comprendere tra le righe come un semplice racconto “tragicomico”, possa in realtà mostrarci che “dalla morte nasce sempre la vita.”

 

Rossella Tirimacco