Quando si parla di casa come un essere vivente, capita che a molti venga da sorridere, non tutti realizzano che al pari di un qualsiasi altro essere, la casa ha una sua “anima”. Essa è una creatura che a ragione potremmo definire “viva”. Un’entità che “respira, si nutre, soffre e gioisce” con i suoi padroni, una creatura energetica e sottile che ci comprende, ci protegge, e ci “ascolta“. Si tratta di metafore, ovviamente una casa non si ciba così come lo concepiamo noi esseri umani, tali azioni vanno inquadrate dal punto di vista energetico. La casa infatti, viene “realizzata” per assolvere a specifiche funzioni ( e non si tratta solo di un “tetto sulla testa”), e per farlo ha bisogno di quelle cure e attenzioni che vengono date a qualsiasi altro essere vivente. La casa inoltre, non è solo il luogo fisico costruito e abitato dagli uomini. Essa è anche una rappresentazione simbolica ed analogica spesso utilizzata in Psicologia. Infatti, ad un livello psicologico profondo, la casa va a costituirsi come le fondamenta stesse della vita psichica di una persona, per cui “essere a casa” equivale a “essere integri a livello psicologico”
Il corpo fisico è realmente il “tempio” della nostra anima, come gli spiritualisti ci ripetono ogni giorno (da oriente ad occidente) e così anche il corpo ha il suo involucro che lo contiene: la casa, la sua abitazione, il suo nido con l’energia che gli è stata assegnata e si è consolidata nel tempo. La casa si è nutrita dell’energia e dei pensieri di chi l’ha disegnata e progettata, del terreno su cui è stata edificata, dall’energia e pensieri degli operai che l’hanno plasmata, dai materiali di costruzione che fanno da struttura portante e dal legame sacro con la madre terra, dall’energia dei padroni che l’hanno posseduta e da che vi abita. Dal momento che la nostra Anima (realtà non visibile) vive in un corpo fisico (visibile) ed ha interazione con esso per tutta la vita e dal momento che la Casa ha una sua “particolare”anima, questa avrà una un’interazione sia con l’anima che con il corpo fisico dei suoi abitanti.
IL GENIUS LOCI
Ognuno di noi ha la sua divinità tutelare. Anche le città hanno la loro. Ma occorre fare attenzione, può essere anche malvagia.
Giulio Giorello
Secondo le più antiche tradizioni, che traggono origine da quelle misteriche dell’antico Egitto, esisterebbe una sorta di “anima della casa” che i romani, cultori delle leggende e della religiosità in tutte le sue sfumature, definivano “Genius Loci”.
Da sempre le diverse culture della spiritualità parlano, infatti, di entità spirituali che custodiscono le case ed luoghi a noi cari. Moltissimi sono i “Genius loci” che hanno, in un certo senso, protetto nel passato tanto potenti città quanto i piccoli villaggi nonché le costruzioni e luoghi di ogni tipo, per cui ogni abitazione è stata influenzata dalla presenza di queste entità. Oggi ci facciamo beffe di queste credenze, ma nei secoli scorsi, la credenza in questi esseri (di forma umana, ma anche di animali e vegetali) era talmente forte da lasciare sempre un’impronta nei nomi delle città o dei paesi o di alcuni luoghi fortemente energetici.
Per i Romani il Genius loci era quindi la divinità protettrice di un luogo. La parola “Genius” deriva dal verbo latino “gignere” che significa “generare, creare”, ed era utilizzata per identificare il Nume che costituiva la forza creatrice, la “vis generandi” dell’uomo. Il genius era una figura centrale nella religione romana; a lui veniva consacrato soprattutto il “Dies Natalis”, il giorno di nascita dell’uomo (ma possiamo pensare la stessa cosa consacrando al nostro genius il giorno della “nascita” della nostra casa), ed allo stesso tempo accompagnava l’uomo in tutto il suo percorso di vita fino alla morte.
Con il passare del tempo il concetto acquistò sempre maggior valore; il genius si trovava ovunque, si percepiva la presenza di un’entità superiore che custodiva e proteggeva. Quindi, accanto ai genii dei singoli personaggi, troviamo anche i genii delle famiglie (genius familiaris), delle singole comunità (come ad esempio il “Genius Populi Romani”), il genio dei luoghi cioè il genius loci. Questa era la divinità protettrice di un determinato luogo ma allo stesso tempo proteggeva tutti quelli che abitano in un determinato posto e coloro che erano soltanto di passaggio o vi lavoravano. Il genius era allo stesso tempo addetto alla protezione di quei luoghi ove era difficoltoso il transito e proteggeva le terre di confine dalle eventuali incursioni di popolazioni nemiche. Il genius in qualità di forza creatrice, vis generandi, veniva immaginato come essere superiore ed animato.
Oggi dovremmo risvegliare nei nostri cuori e nelle nostre menti la “sacralità”che abbiamo smarrito in favore di una cruda realtà, di un falso illuminismo, di un falso progresso che ci sta conducendo alla rovina. Dovremmo risvegliare queste entità “energetiche” anche per proteggere il nostro territorio, non contro gli invasori, ma contro chi lo deturpa, chi lo danneggia irreparabilmente. I poco nobili “Writers”, che imperversano soprattutto nelle nostre città, spruzzando con le bombolette di colore segni o sigle i nostri muri, sono i moderni deturpatori della sacralità delle nostre abitazioni, sfigurandone la bellezza esterna, il colore, l’energia delle forme e la sua “purezza”. Esattamente come i moderni “tatuatori” che spesso (con disegni ed onde di forma distruttive, vedi quelle dette tribali) deturpano la pelle e quindi la struttura protettiva dell’uomo ed i suoi sacri codici vibrazionali.

Il Genius Loci possiede una particolare “forza” che deve essere prudentemente rispettata e capita per meglio convivere e rapportarci con essa soprattutto perché la nostra abitazione, è definibile come “la nostra terza pelle”.
Possiamo definire il “Genius Loci” come l’energia sottile che è, per semplificare il concetto, la somma di ogni vibrazione e di ogni onda di forma del contenuto della casa stessa; i materiali di costruzione, le strutture di sostegno, le forme geometriche impiegate, l’energia del terreno, del luogo, dei corsi d’acqua circostanti, dei vecchi proprietari e di tutti gli oggetti contenuti. Come un insieme di cellule organizzate costituisce un corpo ed un insieme di neuroni ed organuli collegati sapientemente costituisce il cervello così il Genius Loci non è altro che la “risonanza eterica e sottile” di ogni singola parte materiale ed energetica, è un’energia sottile fortemente sacra, che anima la casa, che la fa respirare, vivere, pensare ecc… Come l’Anima abita nel nostro corpo fisico e lo vitalizza rendendolo sacro così il Genius Loci agisce nelle nostre abitazioni, così come agisce nelle chiese e nei luoghi sacri, dove è molto potente e ci favorisce la connessione con le vibrazioni più alte, con le sfere luminose della cui energia è costituito.
Alcune case antiche posseggono sempre il loro “Genius Loci”, questo viene considerato, banalizzando la cosa, un fantasma magari arrabbiato, dispettoso, piangente, ecc…e case antichissime, come templi, monasteri come anche le piramidi egiziane hanno dei “genius” con forze ed energie incredibili, con poteri magici e potenti.
Per tale ragione, quando consegnate la vostra casa ad un famigliare o ad un acquirente dovreste fare un rituale di distacco e di bene-volenza.(1*)
Essere in armonia con il Genius Loci della propria abitazione è quindi fondamentale per il nostro equilibrio psico-fisico. Passare del tempo, in un’abitazione che non ci rispecchia o con la quale non siamo in risonanza può portare ad una serie di disturbi che possono sfociare in vere e proprie patologie. In oltre venti anni di esperienza dedicati al settore edile, ho visto case “insane” con dei livelli energetici in termini di frequenze davvero molto bassi. In molti casi si è potuto intervenire con semplici ristrutturazioni dello stabile, in altri casi invece si sono resi necessari interventi piuttosto “invasivi”.
Ricordiamoci quindi che la casa è molto più di un semplice “tetto sulla testa”.
Rossella Tirimacco
Tratto da 1) Claudio Viacava “La casa è uno spazio sacro: Il genius Loci”