Passiamo una vita a occuparci degli altri, che sia il marito, la moglie, il fratello, l’amico, i figli, la nonna, la vicina di casa, l’amante… insomma in un modo o nell’altro, riusciamo a trovare il tempo per quanti ci circondano… al punto che ci dimentichiamo di noi stessi. Sulle nostre spalle ci carichiamo il peso del “dovere verso tutti”, tranne che il dovere verso noi stessi. Il dovere di prenderci cura di noi, il dovere di proteggerci, il dovere di riposarci, il dovere di fare cose che ci fanno stare bene, il dovere di “dire no alle cose che non ci piacciono e che ci fanno stare male”. Ecco, questi doveri solitamente li trascuriamo, mentre il tempo e le energie che spendiamo verso gli altri, finiscono per farci entrare in conflitto con noi stessi. Da una parte quel tempo per gli altri lo subiamo come un’ingiustizia enorme, dall’altra ci sentiamo in colpa se invece trascuriamo gli altri. Il risultato? Una rabbia enorme ed un conflitto interno che presto o tardi inizieranno a manifestarsi in modi e tempi diversi…

Oggi durante la pausa ho scattato delle foto, l’albero è sempre lo stesso, ma oggi l’ho “percepito” diversamente e, osservandolo ho potuto “leggere” un nuovo messaggio.
Ecco, l’albero ha perso le foglie, in quel momento l’ho paragonato ad un essere umano ormai stanco e logoro. Il tronco è stato coperto dall’edera, un po’ come le nostre abitudini, i nostri modelli, il nostro ego… che hanno sepolto la nostra Anima e ciò che davvero siamo, e che ormai fuori visibile non è più.

La soluzione? Imparare a rispettare noi stessi, innanzitutto, e stabilire un limite agli eccessi del dovere, se questi ci fanno star male.  Non è facile, ma di certo non è impossibile…

 

Rossella Tirimacco