Giochi di bimba ed una foto attirano il mio sguardo,
riccioli biondi incorniciano il suo viso, mentre la bellezza del suo sorriso si è perso in un cielo ormai buio e infinito.
Nel suo sguardo perso, leggo il dolore
di un mistero profanato nell’orrore.
Pugni stretti, mentre dolci lacrime scendono sul tuo cuore
il film della tua breve vita scorre in quegli attimi di terrore
dove apprendi cosa sia il dolore.
Hai imparato troppo in fretta che gli orchi e le streghe
son veri, e non immaginari come credevi.
Dalle sbarre del tuo castello incantato,
invocavi con disegni e colori
un aiuto rimasto inascoltato.
L’eco di un vecchio carillon suona una ninna nanna
tendi la mano al cielo e lasciati andare
è arrivata l’ora di tornare a casa dalla Mamma.
Un fiore spezzato,
una vita recisa e gettata,
un libro scritto appena,
la parola fine…
in una macchia di sangue sulla strada.
Dedicato a Fortuna Loffredo e a tutti i bambini vittime dei “mostri”
Rossella Tirimacco
©. 6/5/2016