La paura… nulla distrugge più un essere umano quanto la paura, soprattutto quando questa non è più funzionale. La paura infatti, ci rende incapaci di prendere decisioni sensate e razionali, poiché il nostro sistema cerebrale, diciamo che “stacca” i “contatti” dalla cosiddetta “ragione”, mentre, grazie alla produzione di adrenalina, il corpo diventa più forte per prepararsi all’attacco o alla difesa. La paura infatti, è un’emozione primaria ed è una risposta ad una percezione di pericolo avvertito dall’ambiente, la cui funzione è quindi, quella di preparare il corpo appunto per l’attacco o per la fuga.
Ma cosa succede quando il corpo umano viene tenuto costantemente in uno stato di allerta? Cosa succede quando milioni di individui vengono sistematicamente bombardati da notizie catastrofiche? Cosa accade quando una popolazione viene allarmata per un pericolo, magari inesistente, o reale, ma molto enfatizzato grazie ad un sistema mediatico che utilizza le paure più profonde per renderci dei perfetti schiavi? Il risultato che avremo sarà quello di una psicosi di massa, con conseguente incapacità “reale” di affrontare l’ostacolo che si ha di fronte.
Questo non significa che basta “pensar positivo”, come cantava Jovanotti, poiché pensar positivo davanti ad un problema non lo fa sparire! Occorre consapevolezza del pericolo, senza per questo “nascondersi” o rifugiarsi nel “pensiero positivo”, o meglio, è importante essere fiduciosi e avere un atteggiamento positivo sulla risoluzione di un’eventuale difficoltà, senza però bendarsi gli occhi di fronte alla realtà!
La paura è una “spia”, non possiamo controllarla, ma va vista per quella che è: un semplice segnale. Il problema è che spesso ci si identifica nel segnale stesso. E’ ovvio che il “segnale” va osservato e compreso, e se si è consapevoli della “strumentazione” del proprio corpo e del proprio cervello, si gestisce la paura in maniera differente, impedendo che questa si amplifichi grazie a pensieri catastrofici. E qui magari il pensiero positivo ci sta.
Per comprendere meglio gli effetti della paura, ci basti pensare che sia che immaginiamo, ad esempio, un terrorista che dirotta l’aereo dove siamo in viaggio, sia che abbiamo un pericolo reale da affrontare, non c’è differenza per il nostro cervello, il “segnale” è il medesimo, la paura svolgerà il compito per cui è preposta… rendendoci incapaci di ragionare, ma molto forti fisicamente.
Ora, se c’è un pericolo esterno reale, la paura in quel caso è “funzionale”, questa ci mette in allerta e magari ci salva anche la vita, ma quante volte invece, accade che la paura… si manifesta grazie solo ad una fervida immaginazione? Come già detto, il risultato sarà il medesimo: incapacità di vedere le cose in maniera equilibrata, senso di ansia, panico, ecc. adrenalina in circolo e che poi “scarichiamo” sugli altri o nelle palestre.

Viviamo in un mondo in cui la paura fa sovrana, ed è proprio grazie ad essa che abbiamo creato una società con miliardi di individui nevrotici che hanno perso i propri punti di riferimento e la propria naturale bellezza insita nell’essere umano. Abbiamo bisogno di recuperare la nostra forza e coraggio… abbiamo bisogno di riprendere una direzione che ci permetta di esprimere tutto il nostro potenziale che il più delle volte resta inespresso, bloccato nelle nostre tare e paure.

Dimenticavo: La paura è “contagiosa” ed è più potente di un virus, si diffonde in un battito di ciglia, senza che ce ne accorgiamo.

Rossella Tirimacco