Cercando di fuggire ad una situazione che ci fa male, allo stesso modo fuggiamo da ciò che ci consentirebbe di liberarcene.

Claudia Rainville

La fuga non è la strada migliore, meno che mai in questo caso ( esempio ne è la stazione di Milano presa d’assalto ieri sera). Che sia un virus o qualsiasi evento della nostra vita che non ci piace, la “fuga dalla realtà” non porta da nessuna parte. Ci sono momenti che occorre “fermarsi” e guardare in faccia il problema senza diventare isterici o ansiosi o addirittura far finta che invece non esistano. Tali reazioni, sono evidenti automatismi, dei meccanismi di difesa di fronte ad una situazione che crediamo di non saper gestire. E quella del Covid 19 è sicuramente una situazione eccezionale che nessuno di noi conosce. Per tale ragione, in automatico il nostro “cervello” crea delle strategie per potersi difendere dal nuovo evento.

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L’assalto in stazione di Milano, a poche ore prima dell’uscita del Decreto in cui la Lombardia viene di fatto blindata, ha portato un numero elevato di persone a darsi alla fuga. Nessuno di loro ha ragionato sulla follia del gesto, anzi, presi dalla paura hanno eseguito la reazione  annessa a tale emozione: la fuga. Tutto in automatico. Ragionamento zero. 

Ma l’essere umano, quando è lucido, è un essere pensante, e a prescindere dalle reazioni automatiche può “decidere” sulla propria vita e su cosa è giusto e cosa non lo è.  In questo caso, vista la particolare situazione che stiamo vivendo,  possiamo semplificare il tutto prendendo coscienza e consapevolezza dei nuovi avvenimenti, ovvero: abbiamo un problema con un virus, che di sé non è detto che sia mortale, ma sicuramente è più aggressivo rispetto alla normale influenza. Ci è stato detto che potrebbe portare in terapia intensiva, ciò a causa delle complicazioni polmonari. Dal momento che c’è un limite ai posti letto, se non si argina il contagio, molte persone moriranno per “mancanza di cure”. Questi fatti. Le norme per evitare il contagio, non sono molte, ma se le applicassimo tutti,  il virus potrà essere debellato in poco tempo.

 

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Conte mentre firma il Dpcm dell’8 marzo, recante le ulteriori misure restrittive per arginare il contagio del covid-19 ( nel link il Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/03/08/20A01522/sg)

Cosa possiamo fare?

A parte rispettare le norme igieniche e la distanza di sicurezza, occorre evitare, per quanto possibile i nostri contatti con gli altri.  I nostri rapporti sociali, per un po’ saranno limitati, magari usciremo di meno, ma è l’unica strada percorribile per contenere il contagio. Questo è tutto. Nessun catastrofismo, se riusciremo a mantenere uno stato d’animo sereno, questa cosa potremo superarla, anzi, la supereremo senz’altro.

isoliamo il virus

Il grande circo mediatico però non aiuta, e la serenità è fondamentale per le nostre difese immunitarie. Quando siamo sottoposti a forti stati emotivi, come quello della paura, le difese immunitarie si “abbassano”, ragion per cui, fare dell’inutile propaganda sul “capello” dell’ultimo contagiato, non serve a niente, se non a diffondere ulteriore panico e a rendere le persone sempre più deboli e in preda ad attacchi ansiosi o peggio d’angoscia. Va ricordato inoltre, che le persone impaurite, e in questo caso ne sono davvero tante, “sono incontrollabili” poiché incapaci di “ragionare”. Trovare il giusto equilibrio tra informare senza sfociare in quella che viene definita “psicologia del terrore” è davvero fondamentale.

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Ieri ad esempio, nella mia città si è diffusa la notizia di un certo numero di contagiati, e la notizia sembrava avere come fonte diretta il Comune. Beh, era una bufala! Uno scherzo idiota, ma che ha contribuito ad alzare lo stato d’allerta di molte persone. Noi tutti però abbiamo la “responsabilità” di non contribuire ad alimentare, questo inutile e perverso gioco del terrore. Le nostre condivisioni, veicolano informazioni ed “EMOZIONI” ad altre persone! Mi chiedo infatti, qual è il senso di pubblicare sui social continuamente post che dicono tutto e il contrario di tutto e che hanno l’unica finalità di terrorizzare senza aver di fatto assolto la reale funzione dell’informazione? Prima di pubblicare o condividere una qualsiasi notizia, sarebbe auspicabile utilizzare la storia di Socrate e dei tre setacci. Ciò che diffondete è vero? E’ buono? Ha una qualche utilità per la collettività? Se utilizzassimo tale metodo, ne avremmo tutti un beneficio enorme con una drastica riduzione delle “balle” che girano in rete.

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Attualmente le persone soffrono d’ansia. In questo caso il pericolo è percepito come un qualcosa che “potrebbe” colpire. 

Abbiamo tutti il “dovere” morale di aiutarci a vicenda, e per farlo occorre una certa lucidità. Il problema non è solo il virus e la paura, il problema è anche quello di molti individui che hanno un lavoro autonomo e che saranno costretti a fare i conti con delle attività ferme. Non sottovalutiamo il risvolto economico di tutto questo. Anche in questo caso, però, se ci “stringiamo” metaforicamente tutti, potremo aiutare quanti si troveranno nel bisogno. Possiamo fare la differenza con gli acquisti, perlomeno chi ha la fortuna di percepire uno stipendio, potrebbe dare un grande aiuto.

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Siamo tutti connessi, non dimentichiamo

 

Possiamo ad esempio sospendere per un po’ gli acquisti online e magari comprare dal negozietto. Fare una piega in più dal parrucchiere, una manicure dall’estetista, comprare dei prodotti locali e cercare di portare i nostri soldi a quanti  si troveranno nel bisogno. Insomma, sono molte le cose che possiamo fare, compreso per quelle attività che saranno costrette ad “abbassare la saracinesca” per un po’.  Possiamo farcela se vogliamo. Io so poco del virus, anzi ne so nulla, non sono un’esperta né un medico, ma una cosa la so. So che di fronte ad un problema occorre capire come superarlo nel miglior modo possibile, e per farlo occorre tutta la lucidità possibile e immaginabile, diversamente si rischia di fare disastri.
Quando tutto questo sarà finito potremo fare tutti i processi che vogliamo, cercando di capire le responsabilità, qualora ce ne fossero, e se tutto questo poteva essere evitato. Oggi no. Perdere energie per cose improduttive non serve. Riprendiamo le nostre vite, anche se con tutte le limitazioni del caso, e distribuiamo intorno a noi i fiori della speranza e della saggezza.

Grazie

Rossella Tirimacco