Era solo il secolo scorso, durante la seconda guerra mondiale, quando nei campi di concentramento venne istituita la figura del kapo o kapò. Si trattava di un prigioniero a cui veniva affidato il compito di sovrintendere sugli altri deportati.
Per ogni sezione all’interno del campo di concentramento o campo di sterminio, vi era un Kapò, scelto con cura dai dirigenti delle SS tra i detenuti di razza ariana, ovvero tra i criminali comuni, anche se di fatto vi furono diversi casi di Kapò ebrei. Requisito fondamentale per diventare un buon kapò, era la totale mancanza di empatia e di pietà nei confronti degli altri detenuti. Il segno di riconoscimento di tale odiosa figura, che oggi potremmo paragonare ad uno “spione” o “delatore”, era una fascia sul braccio sinistro, o in alcuni casi, era un bracciale con la scritta Kapo.
Un prigioniero che decideva le sorti di altri detenuti… un prigioniero disposto a far uccidere i suoi compagni d’orrore. Un prigioniero che accettava ed aderiva incondizionatamente alle regole del campo e alla politica di gestione delle SS. Il suo ruolo era fondamentale all’interno del lager, in quanto in grado di smorzare e reprimere sul nascere eventuali rivolte interne.
Anno 2020
Il governo per “arginare” la pandemia e controllare i cittadini indisciplinati, fa richiesta di 60000 “assistenti civici” reclutati tra cassaintegrati e percettori del reddito di cittadinanza.
Tali “nuove figure”, il cui compito non è ancora molto chiaro,verranno impiegati dai sindaci per “sorvegliare gentilmente” assembramenti, eventuali movide e i cittadini che non rispettano le regole, come ad esempio quella di non indossare la mascherina anche se fuori ci sono 40°. Potremo vederli girare ovunque, nelle spiagge, nelle montagne, nei ristoranti, nei negozi. Ovunque, queste “amorevoli” figure, si renderanno importanti in questo particolare momento storico, controllando che gli innamorati non si bacino, e che gli amici stiano a debita distanza gli uni dagli altri. Ebbene si, dopo l’app. di tracciamento, dopo i droni e gli elicotteri, dopo i braccialetti che ti avvisano se qualche distratto si sta avvicinando a meno di un metro di distanza da te, dopo i vicini che denunciano chi non rispetta le regole, dopo i TSO a chi ha osato ribellarsi al Sistema, arrivano loro: “gli assistenti civici”. Sono loro che aiuteranno il governo a “prendersi cura” di quella parte di popolazione maleducata e incosciente che ha la pretesa di voler semplicemente “vivere” senza sentirsi prigioniera in uno stato di polizia. Costoro dovranno “aiutare i deboli” e “vigilare” sugli indisciplinati, ricordando loro che “le regole vanno rispettate”.
Ecco, passano i secoli, passano le storie, ma le figure, anche se con nomi diversi e nuovi costumi, son sempre le stesse.
Dal Kapò, allo spione, al delatore, agli assistenti civici… si comincia gettando il caos nella popolazione, si inizia creando lo scontro alla base tra cittadini comuni… e dopo un po’, non sai come, non sai quando ci si ritrova in un Paese in cui ormai vige il regime e dove la democrazia non è che un ricordo del passato. .
E tu… che panni vestirai?
Rossella Tirimacco