“Quando gli abusi vengono accolti con la sottomissione, il potere usurpatore non tarda a convertirli in legge.”

Guillaume-Chrétien de Lamoignon de Malesherbes

È una strana epoca quella che stiamo vivendo, la sensazione è quella di trovarsi in uno stato di guerra non convenzionale, apparentemente abbiamo a disposizione tutte le comodità, pensate possiamo “persino” entrare in una palestra, o andare al ristorante, fare shopping in tutte le salse… a patto che si disponga di un lasciapassare verde.

Ieri come oggi, le modalità messe in atto dagli uomini sono sempre le stesse, e ieri come oggi c’è sempre una minoranza che inizia con il dire “no” alle ingiustizie e ai soprusi dei tiranni di turno e il green pass è uno di quei mezzi di cui si serve questo governo per discriminare e creare odio e separazione tra la popolazione.
Quelle minoranze escluse e trattate come i reietti della società e del vivere civile, a cui è stato privato persino il diritto al lavoro, inizialmente vengono beffeggiate, allontanate, additate e derise dai tanti che non riescono a vedere le catene ai loro piedi. Poi, lentamente avvengono i miracoli e quei piccoli gruppi iniziano a crescere e si moltiplicano, fino a che sempre più individui riescono a vedere con chiarezza la loro prigione.
Il gruppo “No-Green Pass Valle Peligna” è uno di quei gruppi nato a seguito degli innumerevoli soprusi messi in atto dal “governo dei migliori” e che ha deciso di non chinare la testa e di rispondere civilmente di fronte all’arroganza e alle violenze personali di un gruppo di politicanti e burocrati a servizio delle lobby.
L’evento “Pass nu drink” che si è tenuto sabato 19 febbraio dalle 19 in Piazza Maggiore a Sulmona, è stata una nostra pacifica forma di protesta, tesa a riportare la socialità e l’inclusione tra persone oggigiorno emarginate e escluse dal vivere civile.
Un momento di socialità in piazza con tutti e verso tutti, è la nostra risposta a certi governi che parlano di razzismo e di inclusione alle vetrine sanremesi e di fatto poi emarginano i loro stessi concittadini, bambini compresi, se questi non sono in possesso del lasciapassare verde.
Quanta ipocrisia e falsità!
Ma va bene così, nulla dura per sempre e questa follia presto o tardi finirà. Per il momento ognuno di noi può fare la propria parte come ad esempio cercare di parlare con il cuore e vedere oltre le barriere dell’odio e della discriminazione.

Rossella Tirimacco

In allegato il comunicato fornito agli Organi di Stampa in cui il gruppo No-Green Pass Valle Peligna chiarisce i fatti del 9 febbraio 2019-

Agli OO.SS.
Oggetto: Chiarimenti sul Gruppo No-Green Pass Valle Peligna e sui fatti del 09 febbraio u.s.

Abbiamo indetto questa conferenza stampa al fine di dare maggiori dettagli sul nostro gruppo e di
fornire un chiarimento circa i fatti accaduti il giorno 09 Febbraio 2022 in una pizzeria di Sulmona e
che hanno portato ad una sorta di ricostruzione della stampa piuttosto opinabile.
Accade sempre più spesso, di questi tempi, che alcuni esponenti della stampa ricostruiscano gli eventi
romanzandone la narrazione e riferendo in modo sensazionalistico le storie delle persone o dei fatti
realmente svoltisi. A motivo di ciò vi invitiamo a riesaminare la dichiarazione della titolare già
inviatavi contestualmente all’accaduto.
Dispiace infatti constatare che alcuni dei nostri giornalisti si sono presi la libertà di aggiungere
conclusioni personali non rispondenti alla suddetta dichiarazione della titolare, addirittura
trasformando un semplice gesto di solidale accoglienza nei confronti di Marco D’Amato e conclusosi
poi in una cena tra amici, in un “Summit NO-VAX”!!!!.
A tal proposito teniamo a precisare che l’etichetta “NO-VAX” non ci appartiene ed inoltre non c’è
mai stata alcuna dichiarazione, come riportato da alcune testate giornalistiche “di stare valutando
l’ipotesi di sporgere denuncia nei confronti dei poliziotti”.
Il No-green pass Valle Peligna, così come le tante realtà nazionali, è semplicemente un gruppo di
cittadini uniti da un unico intento, quello cioè di difendere e rispettare la Costituzione Italiana; siamo
soprattutto essere umani privati delle funzioni del vivere civile e ridotti allo stremo a causa di
discriminazioni operate in campo lavorativo, sociale ed economico/culturale. Sebbene l’art. 3 della
Costituzione disponga che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
leggi senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione; di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali” basta guardarsi intorno per comprendere che questo articolo è stato di fatto
calpestato e la discriminazione non è più un’eccezione e un fenomeno da combattere ma uno status
che ha colpito e continua a colpire milioni di cittadini italiani alimentato dalle dichiarazioni violente
di politici, giornalisti, tuttologi, vip ed esponenti sanitari che ultimamente passano il loro tempo nei
salotti tv. Di contro le norme sul Green Pass obbligatorio per l’accesso ai posti di lavoro, scuole,
ristoranti, palestre, biblioteche, trasporti vari ed altre attività “discriminano i cittadini in ragione
delle loro condizioni personali sanitarie”.
E’ ormai acclarato che il green pass introdotto dal sedicente “governo dei migliori” in tutte le sue
forme “colorate”, ad oggi si è dimostrato uno strumento di macelleria sociale ed economica e che
nulla ha a che fare con la tutela della salute dei cittadini.
La situazione economica già precaria prima della pandemia, a causa del green pass e di tutta una serie
di provvedimenti inumani, è giunta ad una crisi senza precedenti, i cui effetti devastanti sono già
visibili.
Assistiamo ad una situazione in cui una classe politica di insensibili continua ad incentivare un clima
di odio nella popolazione, creando separazione e conflitti tra forze dell’ordine e privati cittadini, tra
chi ha deciso di percorrere la strada della vaccinazione e chi no, tra lavoratori e datori di lavoro, in
famiglia e tra famiglie, e persino gli amici di una vita oggi non si ritrovano più. Gli effetti delle scelte
di questa classe politica hanno finito quindi con l’alimentare una spaccatura nella società tra individui
ormai ridotti allo stremo.
Uno strumento antidemocratico come quello del green pass ha portato alla chiusura di migliaia di
aziende e a milioni di persone sospese dal lavoro e private del sostentamento economico vitale. Dove
sono finiti il diritto al lavoro e allo stipendio garantiti dall’Art. 1 e Art. 4 della Costituzione
Italiana?
Una vergogna tutta italiana, triste esclusiva mondiale mai ipotizzabile in un Paese civilizzato e
culturalmente avanzato come il nostro e che un giorno dovremo giustificare ai nostri figli.

Queste misure non stanno colpendo solo cittadini adulti ma anche e soprattutto bambini a cui stanno
negando, con durezza e cattiveria, l’infanzia e l’adolescenza in tutta la loro ricchezza di valori
causando tutta una serie di disturbi bio-psico-sociali.
Per attuare tutto ciò il governo si sta servendo delle Forze dell’Ordine, tutte, in modo improprio,
costringendole a dimenticare il giuramento fatto sulla Costituzione Italiana, fonte primaria del diritto,
e a disapplicare i suoi articoli, in particolare l’Art. 13 che recita: “La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra
restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’Autorità Giudiziaria e nei soli casi
e modi previsti dalla legge”.
Da cittadini, ma soprattutto da esseri umani, comprendiamo la situazione di forte disagio che si è
creata all’interno delle Forze dell’Ordine, come già evidenziato in una lettera inviata pochi giorni fa
dal Dott. Scalzo, Polizia di Stato, al capo della Polizia Giannini; di cui riportiamo un estratto:

“……i dati sanitari dei cittadini non potrebbero essere chiesti, raccolti e conservati dai poliziotti senza che

questi non abbiano prima assolto all’obbligo di formarsi, così come sancito ex Art. 29 del DPR-
Regolamento generale sulla Protezione dei Dati (UE/2016/679).

(…) La scrivente OS COSAP rimane sempre più basita ed esterrefatta da come possa il nostro
Dipartimento rimanere inerme sull’operato di molti Questori, che di fatto mandano allo sbaraglio il
loro personale per controllare i Green Pass ai cittadini e tutto ciò in violazione a quanto chiaramente
stabilito ex Artt. 29, 32, 39 del GDPR; allora qui la domanda nasce spontanea ……ma le leggi
valgono solo per i cittadini o anche per noi poliziotti?

Link alla lettera: https://www.forzearmatenews.it/2022/02/15/poliziotti-allo-sbaraglio-nei-controlli-
green-pass/

Nel bel mezzo del caos sociale che regna in questo paese, abbiamo scoperto che vi è in noi un
invincibile amore, abbiamo scoperto che vi sono in noi un inattaccabile sorriso di felicità ed una ferma
tranquillità ad affermare il fatto che, non importa quanto duramente il Sistema remi contro di noi in
questo momento, in noi c’è qualcosa di più forte, qualcosa di profondo che ci spinge comunque ad
andare avanti.
Abbiamo quindi deciso di manifestare e lo faremo con un brindisi alla vita, quella vita che si sta
tentando di sottrarci, cosa che noi non permetteremo che accada.
Tra le nostre fila ci sono uomini, donne, figli, madri, padri, fratelli, nonni, operai, professionisti, forze
dell’ordine, imprenditori, vaccinati e non vaccinati… Ci riconosciamo si come No-Green Pass ma
siamo soprattutto orgogliosi di essere quegli Italiani che difendono dignitosamente la nostra sacra
Costituzione.

Vi comunichiamo infine, chiedendone opportuna e cortese diffusione da parte vostra, sempre in
merito all’utilizzo del Green Pass, che siamo intenzionati a promuovere una campagna informativa
finalizzata a sensibilizzare tutti gli esercenti riguardo l’illegittimità dei controlli e la normativa
di riferimento, ricordando che all’interno del diritto esiste una gerarchia delle fonti in base alla quale
alcune norme sono superiori ad altre e non possono dunque essere modificate – né tantomeno
bypassate – da norme di rango inferiore.
Ultimo ma non meno importante ricordiamo che la società progredisce non nella separazione bensì
nell’unione.
Gruppo No-Green Pass Valle Peligna