Ci siamo, dopo quattro giorni ininterrotti di “supervisione” del gran carrozzone sanremese il popolo italiano potrà finalmente riprendere a dedicarsi ai: problemi energetici, alla guerra in Ucraina, alle nuove pandemie che verranno, ai rincari, alle richieste sempre più pressanti di un’Europa che sempre più assume i connotati del conte Vlad, e forse inizierà a realizzare che un forte terremoto in Turchia e in Siria ha fatto più di diecimila vittime. Insomma, quattro giorni di tregua e di leggerezza fatta di lustrini e cazzate prima di realizzare che noi, non facciamo parte di quel mondo scintillante e che domani riprenderemo a correre.
Ma Sanremo è Sanremo, un grande catalizzatore che guida milioni di individui verso i più strampalati progetti politici.
Parlare infatti di Sanremo in termini di ‘gara canora’ o kermesse, se preferite è anacronistico, in quanto il palco dell’Ariston non è altro che un sistema di propaganda che la politica utilizza attraverso le canzoni e lo spettacolo per veicolare messaggi e progetti da attuare o da mantenere.
Il sistema ‘Panem et circenses’ utilizzato dagli antichi romani per mantenere il consenso, è ancora attualissimo nelle strategie politiche, e Sanremo è appunto uno di quei subdoli mezzi politici che puntualmente viene utilizzato per distrarre, dare un contentino alla popolazione e far sfogare la loro rabbia. Il tutto mentre l’agenda politica europea viene portata avanti.
Perché seguirlo allora? Questa è la domanda di tanti.
Perché Sanremo, proprio per la sua natura politica ci mostra ogni anno il livello di asservimento e di mediocrità in cui si trova la società italiana. Le canzoni sono solo un contorno. Un contorno scelto non tra i migliori, che pure qualcuno buono sempre ci sarà, ma la gran parte scelto tra i più arraffoni, i più scenici…e non di rado “i più scemi”. Alcuni di loro sono destinati a scomparire come meteore, altri a fare carriera tra musica e compromessi.
Ogni anno Sanremo ci mostra l’idiozia di personaggi che vorrebbero far passare uno spettacolo decadente nel “palco della musica”.
La realtà è che Sanremo non è diverso dal calcio e le differenze sono date solo dagli stadi e dai milioni di euro che prendono i calciatori.
Come perdersi quindi tale spettacolo? Vedere come si arrampicano sugli specchi di fronte alle loro stesse scemenze, vederli come si muovono da bravi servi che eseguono il volere di un padrone che potrebbe spezzare le loro carriere in un attimo, è uno spettacolo impagabile che mi ripaga il circo dell’orrore che ogni anno ci propinano, ricordandoci lo specchio della nostra società!
La loro disfatta va inquadrata e vista da vicino.


E si parte col botto con il pippone di un Benigni che ci parla della Costituzione più bella del mondo. L’ipocrisia di un personaggio che forse ha dimenticato di aver appoggiato Renzi nel 2016 per cambiarla la Costituzione. Toh, che sbadato!
Lo stesso Benigni, che si è riempito la bocca di diritti ma è rimasto in vergognoso silenzio di quanto accaduto in questi ultimo tre anni in cui la Costituzione è stata regolarmente calpestata. É lo stesso Benigni che dimentica che stiamo armando un Paese che è in guerra, e poco importa se l’articolo 11 della Costituzione recita “L’Italia ripudia la guerra”
Ecco, siccome fa sempre scena far credere agli italiani che viviamo in un Paese democratico, affidiamo il messaggio al comico di stato, quello che la politica comprò anni or sono!


Che dire poi della Ferragni, posta a modello per milioni di donne e che invita loro ad “accettarsi”? Detto da una che con il proprio corpo, sempre perfettamente in ordine, ne ha fatto un brand e la sua fortuna, la cosa suona poco credibile. Una che propone uno stile di vita per uno specifico modello di donna, quello fashion e alla moda, e che quindi esclude inevitabilmente le altre realtà. Mi chiedo se la Ferragni abbia mai visto da vicino il mondo femminile, che non è di certo quello delle riviste patinate! Esiste un mondo di donne, fuori dai social, sono donne comuni, magari divise tra casa e lavoro, se hanno la fortuna di averne uno con un regolare contratto, laddove non lavorino in nero! É un mondo che pochi conoscono, fatto di problemi derivanti da una realtà che si fa finta di non vedere. É il mondo delle madri che cercano di tirare su al meglio i propri figli. e che spesso non ce la fanno. Il mondo delle donne i cui diritti magari vengono calpestati perché ree di essere troppo basse, o troppo grasse, troppo magre, troppo bianche o troppo o poco abbronzate, o perché semplicemente vivono in luoghi in cui le donne non hanno diritti, ma con quei Paesi noi ci facciamo affari e allora chi se ne frega delle donne, affidiamo il messaggio in difesa delle donne all’influencer che scrive una lettera da se stessa, per se stessa, letta da se stessa, in una sorta di autocelebrazione di se stessa!

L’Italia è fascista. Il mantenimento di un popolo avviene in diversi modi, uno di questi è fornir loro un nemico (definito in psicologia nemico designato) sul quale scaricare tutta la rabbia. Può essere chiunque, che sia una particolare etnia, o un gruppo di persone, non ha importanza – purché il concetto del nemico passi- In questo modo si continuano a portare avanti lotte e battaglie sterili e del tutto inutili. Un modo come un altro per lasciare che il popolo si scanni creando il razzismo per davvero, ma è quello senza colore, quello che gli uomini stessi creano a forza di ripetere e di convincersi di una determinata cosa.
Così il messaggio razzista passa per la Egonu, la stessa che è diventata una delle più pagate pallavoliste indossando la maglia azzurra.
Ma andiamo avanti.


Fluidità e gender- Io francamente inizio ad averne le scatole piene nel sentire blaterare di argomenti che sono più delle pistole scariche affinché non si parli d’altro. I costumi, gli smalti colorati, i baci saffici, le parolacce, le gonne da uomo realizzate da Dior, gli eccessi- tutte cose abbiamo già visto anni addietro, e che oggi non sortiscono effetto. Se nel passato, coloro che osarono aprirono il dibattito su temi importanti in termini di diritti e di libertà personali, oggi invece tutte queste esagerazioni del nulla ci fanno vedere solo l’omologazione di massa. Allo stupore si è sostituito l’imbarazzo di chi vede tanti giovani alla mercé di vecchi marpioni. La realtà è che non c’è una vera proposta alternativa, e oggi la differenza la fa chi non necessita di orpelli per il proprio messaggio ma ci mette semplicemente la voce e il cuore. Del resto a Sanremo passano i messaggi che “devono” passare. Tutto è organizzato a monte, accuratamente vagliato da chi sta a capo.
Sorvolo sull’episodio di Blanco e il suo attacco isterico sul palco. Uno scivolone o tutto organizzato? Forse uno scivolone organizzato! Poco importa la violenza mostrata, ciò che conta è che se ne parli.
Ultima chicca ma non in ordine di importanza il messaggio di Zelensky passato sotto traccia alle due di notte, dopo tanto clamore e proclami nei giorni precedenti, i toni sono stati decisamente più bassi. Un caso o tutto voluto?
Lo sapremo prossimamente!
Dimenticavo… e la musica? Un contorno, semplice contorno.
Rossella Tirimacco