Che la nostra interpretazione del mondo reale sia “percettiva” è cosa nota, ma che le nostre “percezioni” non ci rimandino una fedele fotografia del mondo… è cosa meno nota. Esattamente come per l’immagine, dove attraverso gli occhi abbiamo un’interpretazione dello spettro luminoso, così è per il suono dove grazie all’apparato uditivo andremo ad interpretare le onde acustiche. Infatti la percezione uditiva è un fenomeno complesso, poichè “I suoni non sono che il risultato delle vibrazioni acustiche al livello della percezione uditiva. Prendiamo ad esempio un bicchiere e battiamo contro di questi una posata, nel momento in cui questa viene colpita, inizierà a trasmettere una certa quantità di energia sotto forma di vibrazioni che si propagheranno nell’aria come onde di pressione fino ad arrivare al nostro orecchio, dove grazie ad una serie di trasformazioni complesse si convertiranno in un impulso nervoso che andrà ad eccitare il cervello. A questo punto “nella nostra testa” nasce praticamente il suono.” (1*) A dimostrazione di come la percezione uditiva non debba essere considerata un’ immagine fedele del suono ricevuto, ma piuttosto una sua complessa e piuttosto “infedele” elaborazione, vorrei mostrarvi un piccolo test a dimostrazione di quanto i sensi “ingannino”.
Questo che vedete nel video è chiamato effetto McGurk, non è quello che potremmo definire “illusione uditiva” , bensì un’interazione tra vista e udito…e il vincitore in questo caso è il senso “visivo, che a suo modo prevale su quello uditivo. Osservate il video e cercate di capire quale sillaba viene pronunciata. Provate poi ad ascoltare l’audio senza guardare il filmato. Vi farete un’idea completamente differente. Come del resto tutte le illusioni percettive, anche questa convoglia al cervello informazioni volutamente ambigue o contraddittorie, e ne ottiene una “sistemazione” che non è la semplice registrazione fedele della realtà. In questo caso il video mostra un uomo che pronuncia tre volte “ga-ga”, ma, l’audio registra effettivamente tre volte il suono “ba-ba”. Ora, per pronunciare la “b” sappiamo che le labbra devono toccarsi, cosa che non accade nell’immagine. Il cervello sistema la situazione facendoci percepire, per lo più un suono intermedio “da-da”, quando non direttamente la versione visuale “ga-ga”. Lo stesso effetto, all’inverso, spiega in parte perché non siamo troppo disturbati dall’asincronia tra il labiale e l’audio nei film doppiati nella nostra lingua. Semplicemente ignoriamo la parte incomprensibile del messaggio (il labiale in un’altra lingua), a favore di quella comprensibile (il dialogo nella nostra lingua).(2*)
Rossella Tirimacco
Citazioni e fonti
- Rossella Tirimacco “Emozioni, tra Musica e Parole” cap 1
- L’effetto McGurk –Fisica Onde Musica