“Cara mamma,
prendo la vita da te, così come me l’hai trasmessa con tutto ciò che implica
e con la conoscenza del prezzo che hai pagato, e del prezzo che io dovrò pagare.
Per onorarti e darti gioia ne farò qualcosa di buono.
Non sarà vana.
La custodirò e la nutrirò, e se mi è permesso,
la trasmetterò
come hai fatto tu.
Ti prendo come mia madre
e tu puoi avermi come tuo figlio.
Tu sei la madre giusta per me
e io sono il figlio giusto per te.
Tu sei la grande e io sono il piccolo.
Tu dai e io prendo – cara madre.
Sono contento che tu abbia preso papà.
Siete i genitori giusti per me.
Solo voi.”
Bert Hellinger
Auguri alla mia straordinaria mamma, auguri a tutte le mamme, ma soprattutto auguri a quelle relazioni madre-figli che ancora oggi non riescono a “ritrovarsi” per poter vivere nell’amore.
Il rapporto con i genitori, maggiormente il rapporto con la madre è fondamentale per l’essere umano, e sarà proprio tale unione che influenzerà gran parte della nostra esistenza.
È dal rapporto sano con la madre che potremo sviluppare una psiche in grado di muoversi nel mondo con sicurezza da adulti.

Purtroppo nessuno di noi nasce con il libretto di istruzioni su come allevare un figlio, spesso facciamo cose che hanno fatto a noi, semplicemente ripetiamo errori su errori in un ciclo continuo di vittime che creano altre vittime.
È questa una delle “ripetizioni” o karma di cui parlava Hellinger e che in seguito avrebbe sviluppato nelle costellazioni familiari e sistemiche.
Oggi più che mai, festa della mamma, mi rivolgo ai tanti figli che non trovano pace nella loro esistenza e che portano rancore alle proprie madri per ciò che hanno subito o creduto di subire durante la loro infanzia.

Recuperare un rapporto vissuto male, anche se il genitore non c’è più fisicamente, è fondamentale per il nostro cammino di vita. Il genitore, che ci piaccia o no, vivrà sempre in una parte di noi, così come il bambino che ha subito ingiustizie, vivrà sempre dentro di noi con le stesse identiche ferite di allora. Osservare con gli occhi di adulti un antico passato e farci carico delle nostre parti ferite, liberando così il genitore dalle colpe e dalle aspettative, liberiamo in realtà noi stessi.

Solo riunendoci energeticamente e nel cuore con il nostro genitore, potremo riprendere il nostro cammino nella pace e nella gioia.
Auguro quindi a quanti hanno ancora degli irrisolti con la propria madre di poter riprendere in mano la loro vita nell’integrità.
Concludo con una visualizzazione di Bert Hellinger, forse proprio a te, potrà essere utile:

Chiudete gli occhi.
Immaginate vostra madre.
Tutto quello che lei vi ha offerto, semplicemente essendoci come vostra madre.
Quanto abbiamo preso da lei?
Quanto della sua ricchezza?
Di tutto quello che lei ci ha offerto, quanto abbiamo preso?
In quale percentuale?
Il cinque per cento è già tanto.
Ora questo noi lo incrementiamo.
Sempre più, e più, e più, ancora, aumentiamo, di più, tutto il suo amore.
Noi lo incrementiamo, lo prendiamo, guardiamo nostra madre negli occhi e diciamo:
“Cara mamma, quanta felicità, quanta abbondanza!”
Apriamo il cuore,
lo facciamo ampio, più ampio, ancora più ampio.
È così tanto.
Possiamo prenderlo solamente, se il cuore si è aperto del tutto.
“Si, cara mamma, ora prendo te con tutta la tua ricchezza, donatami da Dio attraverso te. Adesso prendo te e tutto, tutta l’abbondanza. Adesso sono arrivato da te, perché finalmente prendo tutto. Con gratitudine, con amore.”
Rossella Tirimacco
PS. Nannarella, mammina mia, cosa vuoi che dica a te? Grazie di tutto…ti amo mamma!
