Quando accade una tragedia, in un qualunque punto del globo terrestre, per motivi di cui non si conosce ancora la ragione, la gran parte delle persone inizia ad assumere qualifiche e competenze che non ha. Una pletora di improvvisati “esperti” del calcolo e della resistenza del cls, prima ancora di conoscere le dinamiche dei crolli, già hanno trovato il colpevole. Già in passato ne avevo parlato di questo singolare modo di fare, come quando ad esempio in centro Italia siamo stati colpiti dal terremoto, sotto le macerie c’erano ancora le vittime, ancora non realizzavamo l’entità della sciagura che ci aveva colpiti… ma la macchina mediatica (e dei social) era già all’opera per la caccia al colpevole e la gran parte si erano trasformati in esperti (del nulla). Così il copione si ripete e in poche ore dalla tragedia che ha colpito Genova con il crollo del ponte Morandi, ecco che l’omonimo progettista da “esperto” professionista e studioso del calcestruzzo armato precompresso, diventa così un ingegnere mediocre e irresponsabile, e quindi l’errore umano, per alcuni diventa possibile per altri no. Come per i migliori processi da Quarto Grado, il popolo si divide quindi in innocentisti e colpevolisti, in tanti difendono l’ingegnere a spada tratta, e in tanti invece lo collocano direttamente in un qualche girone infernale. Così la colpa è di Benetton, oppure del PD, o ancora del ministero dell’economia infrastrutture, o ancora delle ditte incaricate dei lavori di “ristrutturazione”. O ancora la colpa è del 5Stelle e dei vari movimenti contrari alla famosa bretella. Insomma, dopo meno di 24 ore ho letto il tutto e il contrario di tutto da “sedicenti esperti” di grandi opere di ingegneria, persone che non saprebbero distinguere una tegola canadese da un coppo e che disquisiscono su resistenze, compressioni, calcoli strutturali… è davvero singolare! Il ponte Morandi era una tragedia annunciata? Probabile, anzi sicuramente si sapeva che quel ponte prima o poi sarebbe crollato. Porsi domande è legittimo, cercare di capire è un dovere, indagare è un obbligo, ma come si fa ad avere certezze senza i dovuti rilievi? Ad oggi infatti non possiamo essere certi di nulla, se non che ci sono delle vittime e dei familiari che piangono chi non c’è più. Ed è forse intorno a loro che in questo grigio Ferragosto 2018 dovremmo stringerci… per cercare i colpevoli occorrono prima i rilievi e gli esami di laboratorio per capire cosa davvero è accaduto, altrimenti son solo chiacchiere da comari. Solo chiacchiere atte a confondere le idee e che creano ulteriori situazioni di panico dove non ve ne è alcun bisogno.
Rossella Tirimacco