Sin da bambina quando a scuola ci parlavano della fame nel mondo mostrandoci immagini di bimbi denutriti, mi chiedevo, come fosse possibile che dei bimbi come me, potessero subire ingiustizie simili. Quando chiedevo spiegazioni sul perché… spesso avevo come risposta: ” Perché l’uomo è cattivo, prega per quei bimbi”. E così pregai per anni… fino a che capii che la soluzione e men che mai la spiegazione stessero nella preghiera, o almeno non così come me l’avevano insegnata… e che se mai un Dio fosse esistito, certo non avrebbe permesso simili crimini.

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Si arriva così all’età della ragione, che diversamente a quanto si crede non sempre corrisponde all’età anagrafica ma dalla profondità dei propri pensieri e i miei “purtroppo”, lo furono precocemente. Arrivi così ai venti… ai trenta… ai quaranta e come se il tempo si fosse fermato, ti accorgi che i problemi ieri come oggi son sempre gli stessi: economia allo sfascio, depredazione di risorse, fame nel mondo, guerre che esplodono in tutto il globo, malattie “misteriose”, ingiustizie di ogni tipo e soprattutto tanta ” ignoranza”. Oggi so molte più cose  di quante ne conoscevo a 20 anni, anche se già da allora avevo il sospetto di vivere in una grande “balla”.  Ho passato molto tempo in un lungo processo di verifica, calata in un ruolo, allo stesso modo di uno dei tanti attori che cavalcano le scene di un grande teatro a cielo aperto. Attori che non sanno di essere tali… fino a che non tolgono la maschera e decidono di scendere in platea, iniziando così semplicemente ad “osservare”. Quando ciò accade, gli scenari cambiano, il punto di vista si sposta e si amplia sul tutto… anche sulle tragedie. Si arriva così a comprendere la perfezione della causa-effetto scaturita  dal nostro concetto di bene-male. L’assenza del giudizio dal campo osservato è la conferma suprema che tutto ha una sua ragione… anche il dolore.
Ed è in quel momento, quando tutto appare chiaro, decidi di tornare al tuo posto sulla scena, consapevole della maschera indossata, consapevole di essere una delle tante parti del “grande gioco” che abbiamo messo in atto.

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Jacque Fresco 1916-2017, è stato un progettista autodidatta e futurologo statunitense, fondatore del Venus Project.

Una breve introduzione era d’obbligo per la presentazione del ” Progetto Venus”, uno dei tanti progetti che insieme ad altri (vedi Aleph)   fondati da altrettanti autorevoli personaggi, iniziano a “muoversi”  sotto “la coltre di nebbia”. Il Venus Project è una “follia” che può essere sintetizzata con queste parole ” l’applicazione del metodo scientifico alle problematiche sociali” . Jacque Fresco il suo fondatore, purtroppo deceduto nel 2017, scriveva: L’attuale sistema economico sta andando in pezzi ad un ritmo sempre più rapido, con la prospettiva che la disoccupazione mondiale si estenda su una scala di grandezza senza precedenti. Contemporaneamente, stiamo raggiungendo il punto di non ritorno per quanto riguarda la distruzione dell’ambiente. I nostri attuali metodi di comportamento sociale hanno dimostrato di non avere alcuna possibilità di risolvere i problemi di distruzione dell’ambiente, dei conflitti umani, della povertà, della corruzione e di qualsiasi altra questione che riduca la possibilità di applicare collettivamente il principio di sostenibilità al nostro pianeta. È tempo per la nostra specie di diventare adulta e di valutare quali sono i veri problemi e soluzioni, per quanto scomodi, non tradizionali ed estranei possano apparire.

Venus-Project
The Venus Project è un’organizzazione che punta a realizzare la Resource-Based Economy (economia basata sulle risorse), che altro non è che il piano che il Venus Project propone per superare l’attuale sistema economico basato sulla scarsità delle risorse.
È un sistema socioeconomico nel quale i beni e i servizi sono disponibili senza l’uso di denaro, credito, baratto, debito o schiavismo. La premessa sulla quale si basa questo sistema è che la Terra è ricca di risorse e la pratica di razionarle attraverso i metodi monetari è inappropriata e controproduttiva per la sopravvivenza stessa del genere umano.
In questa società, tutte le risorse verrebbero considerate patrimonio comune dell’umanità e l’obiettivo sarebbe quello di accrescere lo standard di vita di tutte le persone. (1)

“Nella società d’oggi, raramente si sente qualcuno parlare del progresso del suo Paese o della sua società in termini di benessere fisico, felicità, fiducia o stabilità sociale. Piuttosto, le misure ci vengono presentate per mezzo di astrazioni economiche”. “Quando riflettiamo sul concetto originale del cosiddetto sistema capitalista del libero mercato, come introdotto dai primi filosofi dell’economia come Adam Smith, vediamo che l’intento originale del mercato era basato su beni di scambio reali, tangibili, utili alla vita. Adam Smith non avrebbe mai immaginato che il più redditizio settore economico del pianeta sarebbe stata l’arena del trading finanziario, il cosiddetto investimento, dove lo stesso denaro viene semplicemente guadagnato dal movimento di altro denaro, in un gioco arbitrario, che non possiede alcun merito produttivo per la società.

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Il denaro è trattato come una merce, in sé e di per sé. Oggi, in tutte le economie del mondo, al di là del sistema sociale che rivendicano, il denaro è perseguito per fare altro denaro e nient’altro. L’idea che il sistema ci propaganda è che la mera ricerca egoista di questa merce fittizia, in qualche modo, manifesterà magicamente benessere e progresso umano e sociale. La realtà, invece, è che l’interesse per l’incentivo monetario è completamente scollegato dall’interesse per la vita ed il benessere collettivo” . [tratto dal video Zeitgeist – Moving Forward, 2011]

In un mondo sempre più frenetico, dove le nostre vite sono totalmente condizionate dalla parola “economia”,  che tradotto significa “consumare” (Neuromarketing: come spingere il consumatore a comprare oggetti inutili e privi di valore  ) di più, sempre di più, poiché i nostri consumi permettono ad altri di avere un lavoro, e  in tal modo anche loro “consumano, e consumano… consumano”. Produciamo e consumiamo, come in una catena di montaggio… mi chiedo però:  “è possibile in un sistema finito, una produzione infinita?” e soprattutto “è possibile una crescita economica infinita?”.

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Immaginiamo un  sistema finito all’interno del grafico… è quindi possibile una crescita “infinita”?

Ovviamente no, e la ragione in tutte le “crisi” risiede anche in un eccesso di produzione dei beni di consumo. Oramai siamo diventati tutti “produttori” di merci, spesso inutili… ma che crediamo indispensabili, e se tutti produciamo… alla fine “chi compra”? Così i Paesi più ricchi smettono di produrre in casa loro e vanno a sfruttare i Paesi poveri, per poi riportare la merce nei loro Paesi dove nel frattempo in tanti son rimasti disoccupati. E allora cosa si fa? Se i disoccupati non lavorano, va da sé che non consumano… e quindi è come il cane che si morde la coda. Allora per salvarsi si inventano nuovi lavori. Nascono così i controllori del nulla, le agenzie del fumo, gli influencer,  gli addestratori di pulci, gli “acchiappa-fantasmi”, i “maghi” della nuova finanza… e mentre tutto questo accade, il delirio “dilaga”. Prevedo che presto o tardi andremo a prendere gli “alieni” in qualche pianeta per vendere loro le nostre cazzate!

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Ma io in un mondo migliore “voglio crederci”, un mondo dove gli uomini riprendono il senso della loro vera natura; un mondo dove il lavoro riprenda la sua “naturale funzione” economica e sociale; un mondo dove gli uomini possano avere del tempo per riflettere, per leggere un libro, per giocare con i propri figli; un mondo dove nessuno debba soffrire la fame (la Terra è generosa e c’è cibo per tutti), un mondo dove gli uomini giungano finalmente alla comprensione di non essere separati gli uni dagli altri; un mondo dove chi è più capace diventi una guida per altri senza trasformarsi in un tiranno; un mondo dove la moneta assolva la sua reale funzione, cioè “di mero mezzo di scambio” e non utilizzata come fosse un “bene primario”.  E’ utopia la mia? Chissà… io però in queste cose voglio crederci, e sono alcune delle ragioni che mi portano a voler diffondere con tutta la mia forza, ogni informazione che possa tornare utile a quanti come me… desiderano un mondo migliore e lavorare affinché si realizzi…

©. Rossella Tirimacco

 

Per i Gruppi di studio di Aleph Biodinamica Umanistica

 

Fonti bibliografiche

1* Wikipedia

The Venus Project (sito ufficiale)

Movimento Zeitgeist Italia