Ho conosciuto Federico Mastrodomenico circa due anni fa. Mi trovavo in libreria, quando il titolo di un libro catturò la mia attenzione “Essere se stesso”. Iniziai a sfogliare alcune pagine, e man mano che leggevo, ero sempre più incuriosita. Federico descrive, la sindrome Asperger, non solo dal punto di vista scientifico, ma dal punto di vista personale, cosa ha significato e cosa significa per un Asperger muoversi nel mondo, portando sulle proprie spalle una genialità non compresa.
Mesi dopo, in un pranzo di lavoro, organizzato dal mio editore, per alcuni dei suoi scrittori, ebbi modo di poter conoscere Federico. Rimasi colpita dalla sua capacità comunicativa, sembrava quasi un fiume in piena. Entrammo in contatto quasi subito, così ebbi modo di poter conoscere e constatare la sua genialità, tipica degli Asperger. In seguito chiesi a Federico di scrivere un articolo per il mio sito, relativo appunto alla sindrome di Asperger. Il fine è quello di far conoscere un “disturbo” ancora poco conosciuto, dal punto di vista di un uomo che convive con tale sindrome da tutta una vita.
Rossella Tirimacco

La sindrome di Asperger
di Federico Mastrodomenico
La sindrome di Asperger, forma di autismo ad alto funzionamento, condiziona negativamente innanzitutto le interazioni sociali. La comprensione elevata, una delle dieci funzioni dell’intelligenza umana, viene mascherata da problemi di apprendimento immediato e produce risultati tanto eccelsi quanto sovente sottovalutati. Differenziandosi da quella di un HFA, l’Amigdala dell’asperger è modicamente compromessa; la “teoria della mente” talvolta deficitaria, non rappresenta quindi il motivo principale dell’isolamento al quale si appropinqua inesorabilmente chi è affetto da questo disturbo pervasivo dello sviluppo. Io, autore di due libri concernenti l’asperger, ho sperimentato il mio ipofunzionante Ippocampo. La mia memoria fotografica, virtù straordinaria degli autistici, viene assai limitata da codesta area cerebrale atta all’immagazzinamento e al recupero delle informazioni. Verso la fine della mia adolescenza, non riuscivo a utilizzare la mia “memoria a lungo termine”; dovetti allora imparare a usare la comprensione la cui rapida particolarizzata evoluzione è sempre dipesa da schemi brevi e colorati. La mia Corteccia Prefrontale è assai meno compromessa di quella caratterizzante le forme intermedie o gravi di autismo; le difficoltà incontrate da me alquanto macchinoso nel superare gli imprevisti, producono però pressoché invalidanti stati ansiosi. Nella quotidianità, non posso certamente applicare le mie matematiche regole grammaticali; esse, perfezionano la mia scritto-pittura dalla quale derivano i miei cinque voluminosi romanzi che sto revisionando progressivamente ed ottimamente. Finora, ho pubblicato questi miei due libri: il saggio “Essere Sé Stesso” del mese di giugno 2017, il romanzo “I Colori dell’Esistenza” dell’aprile 2018. Nelle mie pagine Facebook, vi sono sinossi e link con cui acquistare le mie prime due opere letterarie. Sia la mia sinestesia concettuale, sia la mia rielaborante comprensione, mi consente di risultare un eccellente artista il cui talento produce anche innovazioni scientifiche. Questo mio apparente egocentrismo, nella mia vita sociale, viene circa annullato dai miei Nervi Cranici infiammati. Tanto il mio facciale quanto il ramo mandibolare del mio trigemino, impedisce la mia comunicazione non verbale; l’espressività del viso è, quella che permette di avere strette relazioni interpersonali. Se fossero infiammati i miei nervi ottici o il mio vestibolococleare, non manterrei il contatto visivo e sarei infastidito dai rumori. Prima o poi, tutti gli asperger si isolano; pur prescindendo dal proprio maggiormente infiammato nervo cranico, essi accetteranno giammai di apparire deficienti e di essere geniali. La società si adegua facilmente né ai limiti dell’autismo né all’inarrivabile talento di un asperger; spero che i miei libri possano superare siffatta ignoranza radicata nei meandri della psiche umana.
Federico Mastrodomenico
Descrizione delle opere di Federico Mastrodomenico
Una riflessione sulla sindrome di Asperger, diffusa ma poco conosciuta, sarà propiziata martedi prossimo dalla presentazione del libro “Essere sé stesso”, pubblicato da Lupi editore, opera di Federico Mastrodomenico, martedì prossimo, 22 agosto, nei locali della Biblioteca comunale di Anversa degli Abruzzi. Nel volume il giovane, residente a Castrovalva e affetto dalla sindrome di Asperger, ricostruisce la sua esperienza, offrendo un ampio spettro di notizie sulla sindrome. Un’esperienza dalla quale l’autore matura la consapevolezza di superare i propri limiti ed ogni ostacolo fino ad essere pienamente sé stesso, mutando in leve di sviluppo il limite rappresentato dalla sindrome Asperger. L’armonia della persona viene conquistata lavorando su se stessi. Fluente è il linguaggio usato nel volume, in piena rispondenza ai sintomi dell’Asperger. Un volume che fin dal suo primissimo esordio ha interessato la comunità scientifica. Dopo aver navigato in quasi cento siti web, interessato ad approfondire i disturbi autistici sofferti, Federico diagnostica su sé stesso la sindrome di Asperger. Consapevole sia del suo alto potenziale intellettivo ma anche delle sue difficili interazioni sociali, Mastrodomenico ha deciso di scrivere “Essere sé stesso”.
Federico Mastrodomenico intitola il suo primo romanzo concernente la sindrome di Asperger, immaginando esteriormente spesso inde niti perso- naggi immersi in variopinti scenari; le minuziose naturalistiche descrizioni ricorrenti nel “I Colori dell’Esistenza”, sono però bilanciate dall’introspezione psicologica sia del losofante autore che dell’umoristico Biagio quasi ero di essere asperger. Nelle sezioni inizia- li, delineanti i comportamenti dei pro- tagonisti esistenti nella quotidianità, lo scrittore inserisce lo schizoide Enrico. Nelle rimanenti parti dell’opera, il fan- tasy si sostituisce progressivamente a una dolorosa terrena realtà vissuta da entrambi codesti autistici; un arcadico paesaggio, diventa gradualmente mi- stico. Sia i monologhi di Biagio diretti all’introverso Enrico, sia i commenti del coinvolto autore, insegnano nozio- ni riguardanti non unicamente l’auti- smo ad alto funzionamento. I veristici superbi verbalizzati ritratti, comunque, dinamizzano il prosieguo della trama. La punteggiatura di Mastrodomenico, si interpone mai fra termini gramma- ticalmente collegati; tale consequen- zialità, può essere solo sospesa da una virgola che precede un vocabolo riferi- bile a un inconfondibile sostantivo pre- sente nella prima parte dell’intera fra- se. Gli incisi, hanno spesso un valore metaforico; le restanti porzioni di pe- riodo, espongono un soggetto o propo- sizioni modali indicanti altresì tempo e luogo. I due punti, introducono un’e- spressione esplicativa o un elenco; le virgolette, racchiudono una citazione o un discorso indiretto. I pensati dialoghi sono distinti, con il carattere corsivo.