Quando sei ubriaco il mondo può apparire come il paradiso o come l’inferno. Nessuna delle due letture è reale, semplicemente perché il mondo viene filtrato dall’attività sensoriale con dosi massicce di alcol.
La realtà, già di per sé “interpretativa” viene infatti maggiormente alterata e deformata da ciò che hai bevuto.
Allo stesso modo, anche lo stress emotivo causato da paura e rabbia, rendono l’individuo un “ubriaco” inconsapevole. La sua percezione della realtà viene di fatto alterata e deformata. Non è un caso che i cosiddetti “raptus” che significa appunto “rapimento”, si manifestino in molti casi in presenza di un’alterazione emotiva, come ad esempio la rabbia o la paura. L’individuo infatti, in quel momento non è tecnicamente “in grado di intendere e di volere”. Egli è stato “rapito”, il suo IO è in ostaggio di qualcosa che non conosce.
Lo stress emotivo a cui siamo stati sottoposti negli ultimi mesi causa Covid 19, è paragonabile ad un’ubriacatura collettiva, e il mondo diventa così il riflesso del nostro delirio interno.
Se sei ubriaco non puoi saperlo.
Nessuno è immune, e forse i politici sono i più ubriachi di tutti, basti osservare le contraddizioni delle norme circa i distanziamenti selettivi, sulle mascherine assurde e dannose soprattutto se fatte indossare ai bambini, oppure le dichiarazioni su improbabili vaccini e sull’obbligo di vaccinarsi, per non parlare dei piani finanziari dove il delirio ha raggiunto la sua massima forma d’espressione per comprendere che la situazione ci sta sfuggendo di mano.
Se sei ubriaco, non puoi saperlo.
La popolazione, sottoposta ad ulteriore stress derivante da contraddizioni, paure illusorie, rabbia, costrizioni ecc, allo stesso modo, finisce per “ubriacarsi” e dare forza e energia ad un mostro che non vediamo, ma che cattura miliardi di individui in un vortice oscuro.
La realtà inizia così a prendere forma dai nostri pensieri che automaticamente diventano “azioni”.
Se sei ubriaco non puoi saperlo.
Ogni epoca, ogni guerra, ogni conflitto che la storia ci riporta, non sono che il risultato di “ubriacature” collettive, dove un vortice energetico ha catturato tra le sue maglie gli uomini di allora. Proviamo ad osservare il passato dai sacrifici dei popoli aztechi, a quelli Egizi, ai circhi dell’Impero romano, all’Inquisizione, alle guerre coloniali, alle guerre d’indipendenza, alle guerre mondiali e vedrete che gli uomini sono sempre gli stessi, dei perfetti ubriachi che hanno creato la loro violenta realtà. Guerre e fiumi di sangue versato nei secoli, per ogni potere che cadeva un altro ne prendeva il posto.
Se sei ubriaco non puoi saperlo.
La storia si ripete, sempre, poiché è l’unica storia che conosciamo… o almeno finché saremo ubriachi.
Oggiono noi tutti, stiamo creando la realtà, e la stiamo creando da ubriachi. Qual è quindi il futuro che ci aspetta?
È roseo?
O è buio?
Cosa dicono i tuoi pensieri? Cosa è reale? E qual è il tuo contributo per questo delirio generale?
Quali decisioni può prendere un ubriaco?
In che direzione vanno i tuoi pensieri?
E le tue emozioni?
Ad oggi dovremmo disintossicarci da tutto questo alcol, e riprendere ad osservare il mondo con un IO stabile, con un capitano in grado di osservare le tempeste e di mantenere comunque il timone della nave. Un capitano sobrio e in grado di superare ogni difficoltà.
Il mondo che stiamo creando è diretto da bravi capitani? La nostra stessa vita, quella di tutti i giorni… é diretta da un Capitano sobrio o da un capitano ubriaco?
Se sei ubriaco non puoi saperlo.
Rossella Tirimacco