Una frase attribuita, al giovane Einstein, in risposta ad un suo insegnante, cita che in realtà esiste solo la luce, e che l’oscurità non è altro che assenza di luce.
Non sappiamo se l’autore sia davvero Einstein, non è poi così importante conoscere la fonte, o almeno non in questo momento. Ciò che conta invece è il significato di queste parole e come esse possano ampliare la nostra visione del mondo, e magari aiutarci nei momenti di “oscurità”.
Sappiamo quindi che esiste la Luce e l’assenza di luce.
La luce però non ha un colore.
Il colore viene creato direttamente dai nostri occhi, o meglio è il nostro cervello che trasforma le frequenze della luce in colore.
Ergo… il mondo, così come lo vediamo non è che un risultato delle nostre percezioni.
Spesso, però il mondo ci appare così oscuro, che persino i colori perdono la loro brillantezza.
I nostri occhi, iniziano a preferire il buio, tanto che la luce diventa sfocata, e le immagini da un mondo a colori, diventano come un film in bianco e nero.
Poi accade qualcosa, magari dopo una giornata di pioggia, minuscole gocce d’acqua restano in sospensione e la luce entra all’interno di ognuna di loro.
Si chiama “rifrazione della luce”, un fenomeno complesso che io ho cercato di esporre in maniera semplice. A quel punto, accade che delle semplice gocce e un raggio di luce formano quello che i nostri occhi percepiscono come un meraviglioso arcobaleno.
Il fenomeno, ha sempre affascinato l’uomo, e sin dall’antichità la sua figura è stata ispiratrice di miti, leggende, e racconti.
C’è ad esempio, un’antica credenza secondo la quale, alla fine dell’arcobaleno è nascosta una pentola d’oro, e che solo i cuori puri saranno in grado di trovare.
La tradizione popolare, vede invece nei colori un responso sull’annata contadina.
Se ad esempio prevale il verde, vuol dire che ci sarà un’ottima raccolta delle olive. Se invece prevale il rosso, la vigna darà un’eccellente raccolto. Se giallo, sarà invece una buona annata per il frumento. E così via.
Per i druidi, l’arcobaleno rappresentava la fertilità ed era di buon auspicio per le donne, poiché le mezze lune erano collegate con il femminile e con il culto lunare.
Anche la Bibbia riporta l’immagine dell’arcobaleno quale messaggio di pace e di buon auspicio. Dopo il diluvio Universale, infatti, Dio invia un arcobaleno, quale impegno a non inondare più la Terra.
Nell’antica Grecia, l’arcobaleno è rappresentato dal mito di Iride, messaggera degli dei, e sorella delle terribili Arpie. Il nome stesso della divinità ci riporta al nostro occhio e ai suoi “colori”.
L’arcobaleno, visto dalle diverse culture e tradizioni è comunque un ponte tra cielo e terra, ma soprattutto è un messaggio di speranza. Quando esso appare è sempre di buon auspicio.
Stasera, un meraviglioso arcobaleno ha attraversato la mia città. Era pieno di colori e sono rimasta incantata ad osservarlo.
Ho pensato al buio, che in questo momento stiamo vivendo in tanti. E chi più è chi meno, ognuno vive la propria oscurità in maniera del tutto personale.
Il mio pensiero è volato alle persone malate, a chi non ha più un lavoro, a chi ha paura, a chi ha perso un amore, a chi vorrebbe un amore, a chi ha smesso di sperare, e a chi ha smesso di chiedere aiuto.
Così ho chiuso gli occhi, e ho provato, come quando ero bambina ad esprimere un desiderio, con la segreta speranza che la Luce possa raggiungere tutti quelli che in questo momento ne hanno bisogno, affinché si possa riprendere a percepire “un mondo a colori”.
Buona speranza a tutti… Oltre il buio, la Luce continua a brillare!

Rossella Tirimacco