La natura ha assegnato a tutti ali squisite secondo necessità, ma sono davvero pochissimi coloro che sanno dispiegarle per solcare e battere quell’aria che invita e si presta a essere battuta per volare non meno di quanto sembri opporsi a essere solcata: infatti dopo che con fatica l’avrai smossa solcandola, questa, non ingrata, ti spingerà avanti sostenendoti.
Giordano Bruno – Sigillus sigillorum (I, 10; 2005)
Passiamo una vita a spostarci da un punto all’altro, a viaggiare verso mete esotiche e non, siamo costantemente alla ricerca di un qualcosa di indefinito, con la speranza di poterlo trovare altrove. Se il viaggiare ci permette di acquisire nuove informazioni, permettendoci di avere una visione del mondo più ampia e diversificata, è pur vero, che uno dei viaggi che l’uomo spesso rifugge… è quello della scoperta di sè e dei propri doni, che come dice Giordano Bruno ” La natura ha assegnato”. Insoddisfazione e frustrazione, sono le conseguenze naturali di una non conoscenza di quanto ci è stato assegnato. Sovente ci si guarda intorno, provando quella triste sensazione che porta ad invidiare i “doni” altrui, dimenticando di averne di propri. Stesso vale per i problemi, che riteniamo sempre maggiori di altri. In realtà, così come per i doni, lo stesso vale per “pesi” che ognuno porta sulle proprie spalle, essi son sempre proporzionati alla singola ed individuale capacità di portarli. Tutti crediamo di conoscerci, ma se così fosse, certe tristi sensazioni, non sarebbero una costante in ogni passo della nostra vita. “Conosci te stesso” questa scritta campeggiava sul tempio del Dio Apollo a Delfi… ma è così? Ci conosciamo? E’ duro il viaggio alla conoscenza di se stessi, poichè ciò implica inanzitutto “accettarsi” e riconoscere i propri limiti. Un brutto colpo per il proprio ego ed una frecciata alla propria autostima. Per questo i nostri “viaggi” preferiamo farli in casa altrui. Ma se cambiamo la prospettiva, ci si può accorgere che vediamo negli altri… ciò che è dentro di noi, compresi i nostri limiti, ed è solo quando si vedono chiaramente, che questi possono essere superati. Allora e solo in quel momento, prenderemo coscienza dei “doni” che la natura ci ha assegnato.
Rossella Tirimacco