Quando dei giovanissimi sani e sereni, si riuniscono tra di loro, formano un gruppo. Quando dei giovanissimi, con una forte rabbia dentro, si riuniscono tra di loro formano un “branco”. 

Manduria,  è una cittadina pugliese in provincia di Taranto, ed è proprio in questo piccolo comune, tra la bellezza dei fiori di mandorlo e vigne, che i fatti di cronaca hanno mostrato il “volto nascosto” di una società ormai impazzita.  Otto ragazzi, di cui sei minorenni, si sono accaniti brutalmente contro un povero pensionato, loro concittadino. Tra sputi, schiaffi, spinte,  calci,  i giovani, hanno ripreso con il cellulare le loro bravate, condividendo e rendendo pubblica poi su whatsapp la loro stessa follia. L’uomo, terrorizzato dai ragazzi, divenuti nel tempo dei veri e propri aguzzini alla stregua della banda criminale dei Drughi in Arancia meccanica, aveva avuto paura di denunciare  le aggressioni subite. Una storia di ordinaria follia, una delle tante storie che mostrano la ferocia dell’individuo una volta perduta la sua “umanità”. Ma certe storie ci mostrano anche l’indifferenza, i silenzi, l’omertà di chi vede e tace… o semplicemente si allontana, come ad esempio chi era a conoscenza delle angheria subite dall’uomo da parte della  “Comitiva degli Orfanelli”. Solitudine e paura, le grida dell’uomo in strada restano inascoltate, solo nell’ultimo mese i vicini di casa scriveranno un esposto. Antonio Cosimo Stano, questo è il nome della vittima, viene trovato  dai poliziotti, nella sua casa, terrorizzato, in evidente stato di denutrizione e  in critiche condizioni igieniche.  Morirà 18 giorni dopo.

manduria

Una storia come tante, metti dei bulli che si riuniscono in branco, un cellulare con cui riprendere l’orrore… ed ecco che il “film” prende vita.  Uno dei tanti brutti film a cui i fatti di cronaca ci hanno abituati e che si ripetono con  “attori” e località diverse. E’ evidente che di fronte a dei fatti così esecrabili che vedono dei giovanissimi trasformati in mostri, non c’è ancora stata una vera e propria presa di coscienza da parte della società. Al contrario, tutto continua a ripetersi, e il sistema folle che abbiamo messo in azione continua a mietere vittime e… carnefici. La totale assenza di empatia, è l’elemento che caratterizza queste storie, ma è anche l’elemento che sempre più sta prendendo il sopravvento sull’intera società… su noi tutti. Non “sentire” l’altro… non “sentire” il suo dolore, o “gioia”… significa essere completamente scollegati dalle relazioni umane e dal mondo.  Non “sentire” il dolore che si sta provocando ad un altro essere umano è un sintomo della psicopatia, ovvero la psiche non registra, è apatica, indifferente, non ha una risonanza emotiva rispetto agli eventi a cui si assiste.

Ecco, forse è proprio questo ciò che stiamo “creando”, una società di psicopatici, ovvero, una società di schiavi “perfetti”. Mi chiedo se, al pari del giovane Drugo in Arancia Meccanica, che verrà rinchiuso e costretto a subire un lavaggio del cervello, per ristabilire il suo senso del “bene”, e quindi incapace persino di reagire ad ogni umiliazione, se invece non sia il caso di ricominciare a rivedere la figura dell’Uomo e a interiorizzarla dentro di noi.

 

Rossella Tirimacco

 

https://video.repubblica.it/edizione/bari/anziano-picchiato-a-morte-da-baby-gang-a-manduria-il-procuratore-capristo-nessuno-ha-denunciato/333237/333835

 

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