Se rispettiamo il nostro corpo rispettiamo il corpo dell’altro. Se sentiamo ciò che accade nel nostro corpo, sentiamo anche quanto avviene alla persona a cui siamo vicini. Se siamo in contatto con i bisogni e desideri del nostro corpo, conosciamo i bisogni e desideri altrui e, al contrario, se non siamo in contatto con il nostro corpo, non siamo nemmeno in contatto con la vita.
Alexander Lowen
Nel nostro corpo è impressa ogni informazione del nostro vissuto fisico ed emotivo, presente e passato. Le nostre paure, i nostri traumi, i nostri dolori, spesso restano congelati nel corpo in attesa di essere visti e sciolti. La fretta, lo stress, l’ansia, le varie paure, i condizionamenti di una società che ci vuole brillanti, belli, efficienti e magari anche ricchissimi, fanno si che invece perdiamo il contatto con il nostro corpo, creando una vera e propria separazione tra corpo, mente, cuore.
Per riprendere il contatto con il nostro corpo è importante “essere NEL corpo” che non significa “essere IL corpo”. Per essere NEL corpo è importante “rallentare” ogni movimento, in modo da poter SENTIRE ogni azione che si esegue. Sentire il movimento di un muscolo, di una vertebra, di un tendine, degli organi interni che magari a volte si contraggono ci permette di riscoprirci anche su diversi piani energetici.
Rallentare e sentire può permetterci di sciogliere quei nodi che aspettano solo di essere guariti affinché il nostro corpo fisico ed emotivo possa riprendere a scorrere verso la vita.
Rossella Tirimacco
Attività bioenergetiche del nostro gruppo trainer con la scuola di formazione per operatori in comunicazione e relazione d’aiuto “Il Convivio di Mira”.