Il diaframma è il principale muscolo respiratorio e la sua azione è notevolmente soggetta agli stress emotivi. Reagisce a situazioni di paura contraendosi. Se la contrazione diventa cronica si crea una predisposizione all’ansia.

Alexander Lowen

Corpo e “mente” non sono due parti separate. Il funzionamento del corpo è connesso ad un buon funzionamento del sistema cerebrale e psichico e viceversa. Sono due sistemi che si influenzano l’un l’altro.
Una cosa ovvia, diranno alcuni.
Una cosa risaputa, diranno altri.
Ma che scoperta! Diranno altri ancora.
Vero, è una cosa così scontata e risaputa, che da marzo, si cerca di curare il “corpo fisico” (con scarso successo), facendo leva sugli stati emotivi delle persone sottoponendole a vere e proprie torture psicologiche fatte di rabbia e paura. Il sistema psichico, neurologico, mentale ed emozionale dell’individuo, sono stati completamente “dimenticati” quasi si trattasse di inutili appendici di un corpo senza un cervello.
Salvarsi da un virus, con un sistema psichico a pezzi, che si manifesta con depressione, ansia, fobia, attacchi di panico è praticamente impossibile.
Ipertensione, aumento della glicemia, problemi cardiocircolatori ecc. sono solo alcune delle manifestazioni di un forte stato di stress e di continue paure, e che ormai si sono trasformate in terrore. Quando l’individuo è infatti sottoposto per un lungo periodo a situazioni traumatiche o di stress, il corpo si abitua a produrre alti livelli di adrenalina e cortisolo, che finisce così con l’aumentare la soglia minima di questi stati endocrini, e anche in stati di rilassamento, la persona continuerà a sentirsi “agitata”. L’elevata produzione di adrenalina, crea logicamente un abbassamento della serotonina, uno dei principali neurotrasmettitori dello stato di benessere del corpo. La diminuzione della serotonina è stata correlata ad un aumento dell’ aggressività e impulsività. Alterazioni quindi degli stati emozionali, alterazione della percezione della realtà, e malattie croniche che colpiscono cuore, cervello e fegato. La dipendenza dallo stato biochimico è la naturale conseguenza di un sistema corpo-mente non più in uno stato di equilibrio*.


Lo stato emozionale ha quindi una grande incidenza sul nostro stato di salute e sul benessere psico-fisico. Questo continuo stato di allerta, provoca una serie di cambiamenti chimici e biologici nel nostro corpo, e infatti, non sempre il nostro sistema interno riesce a far fronte al forte stato di tensione a cui è sottoposto L’abbassamento delle nostre difese immunitarie, ad esempio sono una risposta negativa ad un continuo stato di paura.
Che sia il Covid, o qualsiasi altra malattia, il loro decorso dipende quindi molto dal nostro stato emotivo. È evidente, e senza prova di smentita, che una persona “psicologicamente stabile e di buon umore” ha molte più possibilità di superare un problema di salute con minori difficoltà rispetto ad una persona che, ad esempio soffre di attacchi di panico.
Mi chiedo allora, in che modo si vorrebbe fermare “il virus” se si sta incentivando il malessere psichico degli individui?
In che modo le persone possono superare una “pandemia”, o presunta tale, se la loro psiche è in frantumi?
Soprattutto le fasce più deboli, anziani e malati, hanno bisogno di essere reclusi o invece avrebbero bisogno di calma, sicurezza e tanti sorrisi? Un corpo efficiente, richiede quindi anche un sistema neuropsichico, altrettanto efficiente, perché si continua a separare queste due cose che sono invece legate l’un l’altra?
Questa campagna martellante di terrore, aiuta i nostri corpi a superare un possibile “incontro” con un qualsiasi virus?
In che modo si vuol portare avanti una seria campagna di prevenzione se si continua a comunicare in modalità che tendono a far aumentare lo stato di angoscia di tanti e soprattutto delle persone più fragili?
Tutto questo mi lascia davvero da pensare, credo però che ogni individuo possa decidere autonomamente se intraprendere una nuova strada per svegliarsi da questo stato ipnotico a cui si è sottoposti da troppi mesi.
La cura principale del proprio corpo, passa per la nostra “testa”, un consiglio quindi:
più leggerezza e meno TG.
Più bellezza e meno negatività.
Meno cibi per riempire le nostre “carenze”, e più risate.
Meno TV, e più musica (magari classica, aiuta di più)
Meno bollettini di guerra e più creatività (disegni, ricette, scrittura, bricolage, ecc.)
Meno litigate con chi non la pensa come te (ognuno vede il mondo a modo proprio) e più empatia.

Meno giudizi e più Amore.
Meno illusioni e più presenza nel qui e ora.
Meno credulità verso chi vuol farti entrare nel vortice della paura, e più speranza verso la Grande Intelligenza Universale.
Meno sofferenza autoindotta e più gioia perché sei vivo e sei qui per scrivere “la storia” insieme a miliardi di individui.
Meno social e più passeggiate in natura.
E per finire, guardati ogni giorno allo specchio con un sorriso e dai una pacca sulla spalla “all’eroe” che vedi riflesso!

Rossella Tirimacco

Bibliografia

David Berceli “Metodo Tre”